"Massimo Smith è come incantato dalla sua stessa materia, e scrive con enorme serietà e capacità."
Dan Fante
Il frate Guglielmo di Occam espresse nel Trecento un principio chiamato ‘il rasoio di Occam': non c'è alcun motivo per complicare quello che è semplice. Tra le tante spiegazioni possibili di un evento, quella più semplice ha la maggiore probabilità di essere vera. Spesso la soluzione è a portata di mano, solo che non la vediamo
Il libro: In una Napoli plumbea, insensibile alla vita e alla morte, un micidiale assassino colpisce seguendo un disegno apparentemente incomprensibile.
Tutto sembra ruotare intorno a Francesca, cronista di Napolistrada, un piccolo quotidiano cittadino che, dopo aver assistito all'ennesimo orrore quotidiano - un'auto travolge e uccide un bambino nell'indifferenza generale-, decide di ribellarsi e reagire raccontando sul blog del suo giornale quella terribile esperienza. A mo' di sfogo, augura una morte dolorosa e brutale a coloro che, nei minuti successivi alla tragedia, ha visto osservare la scena con occhi quasi infastiditi, assuefatti all'orrore.
Poche ore dopo, qualcuno uccide una donna seguendo alla lettera il canovaccio scritto in rete da Francesca. Sulla scena del delitto resta un solo, enigmatico indizio. Trascorrono alcuni giorni, e un articolo di Francesca anticipa un altro delitto dalle modalità sconvolgenti, aggravando la sua posizione di principale indiziata. Da quel momento, alla giornalista e a chiunque cerchi di aiutarla a capire cosa si cela in quell'incubo, appare evidente che il misterioso killer non si fermerà finché non avrà raggiunto il suo scopo.
In un vortice di violenza e mistero, le vicende de Il rasoio di Occam trascineranno il lettore e i protagonisti verso un finale in cui ogni certezza, ogni minimo appiglio per non cedere alla follia, verranno sconvolti ed annullati. Dopo, niente sarà come prima.
«...L'assassino dev'essere salito in macchina, poi si sono spostati sotto il cavalcavia. Le ha spaccato la gola fino alla spina dorsale: un taglio netto con qualcosa di veramente molto affilato. In macchina c'era un lago di sangue, così la scientifica dice che l'assassino dev'essersi macchiato per forza. Forse l'ha ammazzata lì dentro, o forse Nena ha cercato di scappare, riuscendo solo ad aprire lo sportello. Comunque il tizio è sceso con calma dall'auto, è passato dall'altro lato e ha finito il lavoro. Tre tagli in faccia, profondi, seguendo la linea degli occhi e della bocca...»
L'autore: Massimo Smith, narratore e autore per il teatro e il cinema, è nato nel 1964 a Napoli, dove vive. È stato direttore editoriale di "Ad est dell'equatore" e "Graus". Ha collaborato con il Premio Napoli e con l'associazione letteraria "I Vesuviani", organizzando rassegne letterarie che hanno visto tra gli ospiti Dan Fante, Tess Gallagher, Tiziano Scarpa, Erri De Luca e Michele Serio. Tra le sue opere vanno ricordati il romanzo La fabbrica dei suicidi e la raccolta di racconti Le solite cose, oltre ad alcune opere teatrali. È autore anche di sceneggiature cinematografiche. Nel 2007 ha vinto il Premio Rai Fiction per la sceneggiatura del cortometraggio Prima che il gallo canti.Fanucci editore
Ornella Matarrese
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