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Cesare
Pavese
(1908-1950)
Cesare
Pavese, nato a Santo Stefano Belbo, un paesino
delle langhe cuneesi, nel 1908, morto a
Torino nell'agosto 1950. Perse il padre
in tenera età, e fu educato rigidamente
dalla madre, con la
quale ebbe un rapporto difficile. Queste
vicende personali, secondo l'amico Davide
Laiolo, che descrisse vita e personalità
di Pavese nel suo "Il vizio assurdo",
contribuirono alla formazione del suo carattere
particolarmente introverso e scontroso.
Educato al liceo D'Azeglio di Torino, ebbe
tra i professori Augusto Monti, un fine
letterato piemontese che non nascondeva
la sua avversione al fascismo, e divenne
antifascista egli stesso, come molti degli
allievi di Monti, come Massimo Mila, Leone
Ginzburg e Norberto Bobbio. Laureato giovanissimo
in lettere (1930) con una tesi su Walt Whitman,
cominciò a vivere di lezioni private
e traduzioni, finché divenne collaboratore
della casa editrice Einaudi dalla sua fondazione
nel 1933. Venuto in sospetto al governo
fascista, fu condannato a tre anni di confino
a Brancaleone in Calabria nel 1935: ne scontò
poi meno di uno, avendo ottenuto la grazia.
Poco dopo il suo rientro del confino, esce
il suo primo libro di poesie, Lavorare stanca,
che viene pubblicato in diverse edizioni,
ma non ottiene il successo che Pavese sperava.
Durante la guerra si trova a Roma per conto
di Einaudi, ma preferisce ben presto ritirarsi
in Monferrato, per sfuggire agli orrori
del conflitto: in questo ritiro nascono
le idee per le sue opere migliori, uscite
nel dopoguerra, Dialoghi con Leucò
e La casa in collina. Tuttavia la depressione,
che l'aveva già colpito durante l'adolescenza,
non gli dà tregua, invadendo le sue
giornate con maggiore frequenza. Riprende
il lavoro con Einaudi, ottenendo inoltre
il Premio Strega nel 1949 con La bella estate,
e scrivendo anche La luna e i falò,
considerato il suo racconto più maturo
stilisticamente. Si uccide a Torino, all'albergo
Roma, dopo l'ultimo fallimento sentimentale.
Nel suo diario, il "Mestiere di vivere",
pubblicato postumo, Pavese si sofferma anche
sulle proprie varie vicende sentimentali,
dall'amore per la donna dalla voce rauca,
all'amicizia per Fernanda Pivano, fino all'ultima
sfortunata storia con un'attrice americana,
ritratta nelle ultime poesie di Verrà
la morte e avrà i tuoi occhi, uscite
ugualmente postume.
(c) Carlo Santulli
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