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Jules
Verne può essere considerato l'antesignano
di molta dell'attuale fantascienza. Aveva
uno spontaneo interesse per le nuove idee
scientifiche ed una fede, piuttosto ingenua
e positivistica, per il progresso. Fu uno
scrittore molto prolifico (scrisse oltre
ottanta romanzi), con un vero "fiuto"
per la precognizione delle scoperte scientifiche
(dalla televisione al carro armato passando
per i satelliti artificiali) ed un sottile
senso dell'umorismo, molto moderno e gradevole.
Da ragazzo era riuscito ad imbarcarsi su
un tre alberi diretto in India, ma il babbo
lo raggiunse al primo scalo e lo riportò
a casa, castigandolo a pane ed acqua. Così
Jules dovette contentarsi di viaggiare con
la fantasia.
Nel 1844 si iscrive al liceo di Nantes e
dopo la maturità è avviato
agli studi giuridici. E' l'epoca dei suoi
primi tentativi letterari, dei sonetti e
una tragedia in versi, andati perduti.
Tre anni dopo il giovane Jules si reca a
Parigi per il suo primo esame di diritto
e l'anno seguente, è il 1848, scrive
un'altra opera drammatica che legge a una
ristretta cerchia di amici di Nantes.
Il teatro polarizza gli interessi di Verne
e il teatro è Parigi. Riesce quindi
ad ottenere il benestare paterno per continuare
gli studi nella capitale, dove arriva il
12 novembre 1848. Diciannovenne si trasferì
a Parigi per frequentare l'università,
ma le ascensioni in pallone dei primi aeronauti
e i racconti di Arago, audace viaggiatore
reduce dal giro del mondo- lo inducevano
a fantasticare. Nel 1849 conosce Dumas padre
che gli consente di rappresentare una commedia
in versi nel suo teatro. E' un buon esordio
per il giovane che riscuote i consensi della
critica.
Jules non dimentica il diritto e l'anno
dopo si laurea. Il padre lo vorrebbe avvocato,
ma il giovane gli oppone un netto rifiuto:
la sola carriera adatta a lui è quella
letteraria.
Nel 1852 pubblica su una rivista il primo
romanzo avventuroso, "Un viaggio in
pallone", e nello stesso anno diventa
segretario di Edmond Sevestedel, direttore
del Teatro Lirico, che gli permette di rappresentare
nel 1853 un'operetta lirica di cui Verne
ha scritto il libretto in collaborazione
con un amico.
Nel
1857 sposa Honorine Morel, vedova ventiseienne
con due figli, e grazie all'appoggio del
suocero entra in Borsa come socio di un
agente di cambio. Questa tranquillità
finanziaria gli permette di intraprendere
i primi viaggi: nel 1859 visita l'Inghilterra
e la Scozia e due anni dopo la Scandinavia.
Finalmente nel 1862 presenta all'editore
Hetzel "Cinque settimane in pallone"
e firma con lui un contratto ventennale.
Il romanzo diventa un best-seller e Verne
può abbandonare la Borsa. Due anni
dopo arriva "Viaggio al centro della
terra" e nel 1865 "Dalla terra
alla luna".
Tra i suoi romanzi più famosi negli
anni successivi si ricordano: "Ventimila
leghe sotto i mari" (1869), "Il
giro del mondo in ottanta giorni" (1873),
"L'isola misteriosa" (1874), "Michele
Strogoff" (1876), "I cinquecento
milioni della Begum" (1879).
Nel 1870-71 Verne partecipa alla guerra
franco-prussiana come guardacoste, ma ciò
non gli impedisce di scrivere quattro romanzi
nel frattempo. Dopo la repressione del 1872,
abbandona Parigi e sceglie di vivere in
provincia fino ad esiliarsi in una sorta
di volontario isolamento. Ormai ricchissimo
per la fortuna dei suoi libri in tutto il
mondo, Verne ha i mezzi per conoscere direttamente
i luoghi che ha descritto per informazione
indiretta o ricreato con la fantasia. Compra
uno yacht lussuoso, il Saint-Michel II,
su cui invita personaggi di mezza Europa
e viaggia a lungo nei mari del Nord, nel
Mediterraneo, nelle isole dell'Atlantico.
Un giovane la cui identità è
tuttora incerta tenta di ucciderlo con due
colpi di rivoltella nel 1886. L'anziano
scrittore cerca di mettere a tacere lo scandalo,
mentre l'attentatore viene frettolosamente
rinchiuso in un manicomio. Dopo quest'incidente
Jules Verne si ritira definitivamente ad
Amiens dove viene eletto consigliere municipale
nelle liste radicali (1889) e dove morirà
il 24 Marzo 1905. (Carlo Santulli)
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