Un titolo riesce quasi sempre ad espletare la funzione primaria di rivelare ciò che un lettore troverà all’interno di un qualsivoglia libro, che si tratti di un romanzo, una silloge poetica o un saggio. “Le imperfezioni dell’anima” definisce in tal senso una serie di concetti che delineano in maniera piuttosto chiara quali componimenti ci troveremo dinnanzi una volta che avremo iniziato a sfogliare le pagine. L’idea di imperfezione lascia trasparire una certa inquietudine, una ricerca di completezza che inciampa nelle indecisioni e nelle problematiche della vita. Tuttavia sono proprio le imperfezioni a rendere interessante e degno di essere vissuto e raccontato ciò che ci circonda: autori di tutte le epoche hanno trovato riparo nella scrittura proprio quando sensazioni, sentimenti e passioni forti hanno dovuto rintracciare un metodo per sfogarsi ed esplodere all’esterno. Proprio attraverso tale presupposto, l’anima diventa il nucleo, la chiave di volta, il “luogo” da cui fuoriescono tutti i colori e le sfumature della vita.
L’anima dell’autore affronta il mondo con un fiume di sentimenti contrastanti al suo interno. Si denotano varie fasi e tematiche che riescono in qualche modo a trasferire al lettore un certo senso di malinconia e nostalgia di una vita che scorre senza lasciare spazio e tempo all’uomo e alle proprie incertezze.
“Oggi il Sole illumina
invano questo mondo
oscurantista
che io non riconosco.
A volte sento grave
lo scorrere del tempo
tra le mani
e volgendomi
constato il nulla”
(estratto di “Sequenza di giorni” da “L’imperfezione dell’anima”)
Il tempo è uno dei temi principali e viene evocato essenzialmente nella sua accezione negativa, quasi come fosse un’entità che si “diverte” ad intralciare le nostre vite, spettatore non pagante della deriva e della sofferenza che la quotidianità trasmette nei nostri cuori e sulle nostre carni.
“Tempo
inesorabile travolgi
le nostre misere vite,
ogni fragile ricordanza
vacilla al tuo passaggio
attimi fugaci
avvinti nelle tue spire,
mai una tregua.”
(estratto di “Il tempo” da “L’imperfezione dell’anima”)
Tra la moltitudine di riferimenti alla negatività della vita spiccano alcuni passaggi e alcune immagini che concedono un tentativo di riflessione più profondo e intenso al lettore:
“Ho conosciuto il male dell’uomo verso l’uomo,
ogni giorno lo incontri proprio là davanti a te,
è oscuro come la metà della Luna
è sottile come la lama del coltello,
si chiama indifferenza.
…
In questo stato siderale
smorzata dall’austro
la coscienza tace e non rimorde.
Ogni tanto passa in questo grande oceano
di bruma una Nereide
che nocchiera benevola ci soccorre
donandoci ancora la facoltà di amare.”
(estratto di “Il male dell’uomo” da “L’imperfezione dell’anima”)
Pur nell’imperfezione dell’animo umano travagliato e sofferente, si manifestano attimi, istanti di positività, veicolata da una volontà di rinascita che riesce a germogliare laddove il sentimento dell’amore, nella sua accezione più pura, trova spazio e nei pensieri e nella vita.
“Candele iridescenti si consumano
lentamente
ad illuminare percorsi onirici
tra platani fioriti
e fresche acque
che mormorano agitate
il tuo nome.
…
Calpesto il tappeto di foglie
nella foresta della vita e intanto
Cupido
ridente e indispettito
dal suo arco d’oro
ha lanciato le sue frecce;
finalmente.”
(estratto di “Cupido” da “L’imperfezione dell’anima”)
Dunque questa silloge poetica ci mostra quanto possa essere viscerale la necessità di affrontare temi tendenzialmente astratti come il tempo, la morte, la vita, l’amore per cercare di alleviare le sofferenze che la vita non ci risparmia, trovando in qualche anelito spiraglio di pace e amore un inconsistente appiglio per salvare la propria anima.