|
|
|
|
Non gettate cadaveri dal finestrino
di Gero Mannella
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Coniglio Editore
63pp.
ISBN
Una recensione di
n/a
|
VOTA QUESTO TESTO
|
|
Votanti:
1515
Media
79.63%
|
|
|
|
Un fenomeno che ho qualche difficoltà a capire è l’interesse e lo studio, presente per l’oulipismo (ovvero quella scuola che fa dell’umorismo e del grottesco, spinto fino all’assurdo, gli ingredienti per una nuova e possibilmente sorprendente letteratura) in area napoletana. Gero Mannella, l’autore di questo “libello”, come egli stesso lo definisce ne è una chiara, forse preoccupante, conferma. Preoccupante, perché sembra vi sia insita, come lo stesso autore mi ha confermato, quasi una sorda ribellione contro il patetico, che appare come un’inevitabile attributo dell’animus partenopeo. Per cui, io, che ho una certa considerazione per un certo tipo di patetico, mi agito un po’ e tendo le orecchie. Cerchiamo di situare l’autore: dunque, c’è Campanile, ci sono i dintorni di Queneau, e naturalmente c’è una specie di Calvino rivoltato, c’è Georges Perec, vagamente, ma specialmente c’è una certa comicità di matrice partenopea, solo tutta girata in nero (ah, c’è una scenetta costruita equivocamente su una parola detta solo a metà, che sarebbe piaciuta anche a Franchi ed Ingrassia). La storia, sottilmente inquietante e ricca di humour nero, di un certo Alcenero Mangallo, che elimina in due riprese la moglie Elettra, e che di conseguenza si muta in un poliziesco, un poliziesco strano, ma ormai siamo abbastanza abituati ad investigatori non infallibili e pieni di tic, che l’ispettore Liberovici non spicca particolarmente. Per circa un terzo del romanzo Liberovici cerca una via. Ma i nomi delle strade sono dati in forma enigmatica, anzi enigmistica, e la suddivisione dei quartieri della città in modo estremamente schematico, tanto da aumentare (naturalmente e campanilianamente) la confusione. Non che questo non sia vero nella realtà: in varie città italiane c’è via Giove (Dio romano) e via Giove (paese in provincia di Terni), e poi via Tempio di Giove, via campo di Giove, ecc. E vieppiù naturalmente, passando dalle parti dell’informatica, non può mancare il numero di Fibonacci, che è però un numero di telefono. E ci sono camerieri che servono al contrario e treni con avvisi inquietanti: è insomma un mondo parallelo, o forse inverso, il mondo dei pensieri nascosti ed inconfessabili invece di quello reale (ma esiste, la realtà?). Mannella ci si muove disinvoltamente, e sembra molto a proprio agio, agio che non è sempre quello del lettore, in verità: perché, ad essere onesti, qualcosa manca, e si avverte. Forse la chiara coscienza di quello che questo breve romanzo vuole essere: l’umorismo ha una sua, anche feroce e severa, logicità, che nel caos dei sentimenti vuole portare una piccola testimonianza di una realtà, che va al di là delle cose (una specie di vendetta a freddo, come avrebbe detto Campanile): se Gero Mannella sia giunto a questa consapevolezza, non mi è chiaro: stilisticamente, certo, ma per il resto spesso il racconto sembra stare troppo addosso alle vicende, ed alle battute. Se il mondo parallelo dell’autore celi una filosofia di vita, non è per ora facile dire: lo stile acuto e brillante promette tuttavia bene per le successive sue prove.
Una recensione di n/a
Recensioni ed articoli relativi a
Gero Mannella
(0) Non gettate cadaveri dal finestrino di Gero Mannella - Il Parere di PB
Recensioni ed articoli relativi a
n/a
Nessun record trovato
Altre recensioni
di
n/a
(1) Ru e Fro di Erika Dagnino - Il Parere di PB (2) La mente del diavolo di Salvatore Scalisi - Il Parere di PB (3) Dove sei, Charlie? di Holly Orange - Il Parere di PB (4) Cuba la rivoluzione imperdonabile di Alessandro Hellmann - Il Parere di PB (5) L’odore della polvere di Robo Gabr - Il Parere di PB (6) Il cerchio delle fate di Antonella Dello Stritto - Il Parere di PB (7) Kalevala - Il grande poema epico finlandese di Elias Lönnrot - Trad di. Marcello Ganassini - RECENSIONE (8) L' analisi della conversazione in chat di Alessandra Di Gregorio - RECENSIONE (9) Vanessa, storia di una metamorfosi di Alessandra Di Gregorio - RECENSIONE (10) Pietro dei colori di Normanna Albertini - RECENSIONE
Altre
recensioni:
|
|
|
|
|