Premessa indispensabile: questo non è un romanzo per lettrici romantiche, per persone dallo stomaco sensibile o per anime pie.
Raccontandoci la storia di Maura, la protagonista, l’autore c’introduce in un mondo feroce e squallido, in cui è quasi impossibile trovare momenti e personaggi positivi, e lo fa utilizzando un linguaggio crudo come il fiore del titolo, senza risparmiarci termini pesanti o descrizioni fin troppo esplicite.
Maura, la protagonista, è una ragazza che ci viene presentata come “sbagliata” fin dal principio: una femmina che sembra essere venuta al mondo soprattutto per deludere due genitori troppo desiderosi di un figlio maschio, ed è quindi cresciuta tra mille disagi, sia fisici che psicologici, senza trovare nessuna persona a cui fare riferimento o a cui chiedere un appoggio morale.
La sua prima reazione è quella di rifiutare il proprio sesso, perché Maura si sente, e vorrebbe intensamente poter essere, un maschio. Per ironia della sorte, si ritrova però alle prese con un fisico clamorosamente femminile, dotato di un seno quinta misura che sembra fatto apposta per attirare sguardi indesiderati e suscitare voglie più o meno lecite in tutti gli uomini con cui entra in contatto, a cominciare dai membri della sua strampalata famiglia.
L’autore ci fa assistere alla discesa all’inferno della sua protagonista, in una Milano squallida e triste che rimane appena accennata sullo sfondo, tra prostitute nigeriane e rifugiate albanesi, piccoli bulli malavitosi, improbabili santoni e ancora più improbabili esponenti di una fantomatica setta religiosa, alla vana ricerca di una collocazione precisa nel mondo.
Il finale, apparentemente liberatorio, non riesce a cancellare del tutto il disagio che tende ad accompagnare il lettore lungo i cupi sviluppi della vicenda, anche se appare coraggiosa la scelta di raccontare il disagio e la ricerca di un’ identità sessuale, temi di sicuro non facili da affrontare in un romanzo.
Suona però a tratti un po’ forzata la caratterizzazione in senso soltanto negativo di tutti i personaggi di contorno, soprattutto dei familiari di Maura, che tendono ad apparire come delle macchiette poco credibili in un contesto fondamentalmente drammatico.