Matteo ha 8 anni nel 1984, quando Francesco Moser si prepara a battere il record mondiale dell'ora. Più alti dei giganti più veloci... è la storia di questo bambino sensibile e intelligente, ma è anche la storia dei suoi genitori, dei suoi nemici (acerrimi) e dei suoi amici (imbarazzanti). E' la cronaca di una cittadina apparentemente piena di "buzzurri", un posto umano-umanissimo, indubbiamente italico, mosaico formato da anime gradevoli e da altre decisamente contorte, tutte ben amalgamate nella coralità che Fumelli tanto sapientemente ha saputo trasporre su carta.
E' un gran bel romanzo; anzi, a mio parere un vero e proprio capolavoro. Il miglior libro che mi è capitato tra le mani da almeno 5 anni a questa parte.
Nessunissimo dei personaggi è trascurabile o superfluo. Indimenticabili soprattutto il poeta-filosofo "Zorro" e la vecchia signorina Frescobaldi con il suo odioso cagnolino Cirillo. I singoli episodi - anche i più grotteschi -, l'ambientazione e la descrizione dei desideri e dei vezzi delle maschere hanno un fondamento veritiero, e la Via Crucis del piccolo Matteo rappresenta degnamente il percorso di ricerca di un "io" sballottato tra deprimenti delusioni e impeto quasi ilare di riscatto liberatorio.
Leggetelo. E' un gioiello della moderna letteratura italiana.