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Black out
di Claudio Gianini
Pubblicato su PB15
Anno
2004-
Edizioni Clandestine - Marina di Massa
Prezzo €
10-
196pp.
Collana Narrativa tascabile ISBN
Una recensione di
Carlo Santulli
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Votanti:
529
Media
80.62%
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Claudio Gianini è un ingegnere. Un ingegnere che si dedica anche alla letteratura, quindi. Nel caso specifico, al giallo, o meglio al thriller. Beh, niente di speciale, per noi di Progetto Babele, se pensiamo un attimo alla composizione della nostra redazione. Tuttavia, la curiosità del critico richiede di vedere se tra le righe di questo libro si veda la mano del "tecnico". In effetti, in un thriller è molto importante vedere se i meccanismi funzionano, se cioè la suspense si mantiene alta fino all'ultima pagina, poi se i personaggi e le situazioni sono credibili, e se l'ambientazione fa semplicemente da sfondo o s’integra bene nella trama. Ebbene, tutte queste verifiche danno un risultato positivo: l’autore ha fatto centro. La storia di un apparentemente inarrestabile serial killer si intreccia con la rivalità tra l’ex poliziotto Tom Santini, che sta per perdere la vista, ed il burbero commissario Amilcare Brambilla, passando per le varie vicende sessuali e sentimentali di Tom. Tutto accade, con un movimento incessante e vagamente claustrofobico, in una Milano sommessamente natalizia che si estende dai locali equivoci ad un passo dal centro alla periferia ottocentesca di via Mac Mahon, dalle adiacenze di Porta Garibaldi fino al nuovissimo Politecnico della Bovisa, e da viale Certosa a Corsico, con un’attenzione spasmodica ai luoghi ed alle abitudini di ognuno dei protagonisti. Una pioggia insistente accompagna docilmente le indagini, diradandosi solo verso la fine, mentre la Smart di Tom si muove instancabilmente, con più adrenalina che logica.
Devo però, per render più giustizia all’autore, cercare di andare oltre la trama del thriller, cui mi sembra di aver accennato nei limiti di quel che si conviene in questi casi, e trovare dei momenti di scrittura “importante”, che vanno a volte al di là del genere. Per essere un esordiente, che vantava solo una Gianini appare molto consapevole dell’effetto da raggiungere: sa essere (auto?)ironico, come quando descrivendo gli studenti di ingegneria aerospaziale, li vede “proiettati verso un futuro meraviglioso. Sembrano solo aspettare di conquistare il mondo. Ridono, spensierati”. Inoltre, si sforza di rappresentare i personaggi con credibilità e direi anche umana partecipazione: alcuni dei personaggi poi rimangono impressi, come per esempio Carlo, il barista gay che ritorna varie volte nello svolgimento del romanzo, con l’immancabile asciugapiatti sulla spalla sinistra, e la figlia di Brambilla, Valentina, mascolina e leggermente complessata.
L’attenzione ai dettagli è notevole, come già osservato, e lo stile è accurato ed efficace, e tutto rivela lo scrittore con più esperienza di quanto farebbe supporre questo primo romanzo: da questa prova non mi stupirei se prima o poi Gianini si dedicasse anche ad altri generi. Mi sembra che la stoffa ci sia, ed il lavoro sul testo ci sia stato: per ora leggiamo questo thriller con l’attenzione che merita. Per quanto mi riguarda, è stato difficile staccarmene fino all’ultima parola.
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Libri di pubblicati nella collana I libri di PB
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Scheda Libro |
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Prefazione / Indice / Scheda
Ghigo e gli altri di Carlo Santulli
2007 pg. 204 - A5 (13,5X21) BROSSURATO
Prezzo Amazon 8.31 euro
Altre informazioni / L'autore
Pochi autori, come Carlo Santulli, sanno giocare con le parole, intarsiandole in piccole storie che si snodano tranquille (mai lente) attraverso una realtà quasi ordinaria e che, pure, riescono ad affascinare il lettore costringendolo a leggere fino all'ultima riga. Personaggi stupiti, a volte impacciati, si aggirano tra le pagine di questo libro, alle prese – come tutti noi – con le incongruenze e le follie del vivere quotidiano, non si abbandonano però all'autocommiserazione, non si ribellano, non cedono a tentazioni bohemien e, se cercano una via di fuga, questa è piuttosto interiore che esteriore. Un cammino, a piccoli passi, che li porterà, forse, verso un punto di equilibrio più stabile. Irraggiungibile (ma reale) come un limite matematico. Siano essi alle prese con una Quinta Arborea, un mazzo di chiavi che si trasforma nel simbolo di un'esistenza, un Clostridio tra i Pirenei, o passeggino, semplicemente, per le strade di una sonnolenta Roma anni trenta.(Marco R.Capelli)
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Prefazione / Indice / Scheda
Ghigo e gli altri di Carlo Santulli
2010 pg. 200 - A5 (13,5X21) COPRIGIDA
Altre informazioni / L'autore
Pochi autori, come Carlo Santulli, sanno giocare con le parole, intarsiandole in piccole storie che si snodano tranquille (mai lente) attraverso una realtà quasi ordinaria e che, pure, riescono ad affascinare il lettore costringendolo a leggere fino all'ultima riga. Personaggi stupiti, a volte impacciati, si aggirano tra le pagine di questo libro, alle prese – come tutti noi – con le incongruenze e le follie del vivere quotidiano, non si abbandonano però all'autocommiserazione, non si ribellano, non cedono a tentazioni bohemien e, se cercano una via di fuga, questa è piuttosto interiore che esteriore. Un cammino, a piccoli passi, che li porterà, forse, verso un punto di equilibrio più stabile. Irraggiungibile (ma reale) come un limite matematico. Siano essi alle prese con una Quinta Arborea, un mazzo di chiavi che si trasforma nel simbolo di un'esistenza, un Clostridio tra i Pirenei, o passeggino, semplicemente, per le strade di una sonnolenta Roma anni trenta.(Marco R.Capelli)
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