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Crepuscolo
di Lisa Canzian
Pubblicato su SITO
Anno
2003-
Il foglio
120pp.
ISBN
Una recensione di
Dario Alfieri
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Votanti:
2591
Media
80.17%
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La piccola antologia di racconti horror/noir di Lisa Canzian, contiene dei lavori, i cui contenuti e le idee risaltano per qualità e fantasia, nonostante in certi passi ed in certe scelte ricordi mediamente lavori di un maestro quale E. A. Poe. Premetto, prima di continuare, che questa piccola recensione, è stata redatta da un “lettore” medio, come può essere un qualsiasi appassionato del genere, probabilmente non certo da un esperto comunque. Ebbene, devo dire che nelle composizioni, sottolineo “in tutte” le composizioni del libro, ho trovato diversi errori, che ho “sottolineato”, e che mi hanno spinto a leggere tutto il resto, non tanto per capire e scoprire gli altri racconti, ma proprio per segnarmi gli errori e quelle che io reputo incongruenze, soprattutto grammaticali. Non posso dare colpa diretta alla scrittrice, perché ancora devo capire, prima, se il libro è stato almeno letto una volta da un correttore di bozze, o meno. Errori grammaticali, ripetizioni di frasi o utilizzo sporadico di termini che talvolta mi sembra non abbiano nulla a che vedere con il contesto della frase e della situazione in genere. Ma non essendo totalmente sicuro di alcune cose, mi sono preso il vocabolario per trovare una risposta più certa. Senza dubbio le idee sono belle, perché leggendo, viene voglia di continuare per scoprire il seguito. Tensione e suspence, Sensazioni che ho imparato a riconoscere dopo aver letto Lovecraft. E che in questo caso si ripresentano in versione molto soft. Certo sono complimenti questi, non c’è che dire, paragoni importanti, per storie che, come ripeto, sono abbastanza interessanti. Sono rimasto deluso più che altro dall’editing, che mi sembra scarso per un prezzo di sette euro e cinquanta. Che altro dire? Le descrizioni non sono particolareggiate a livelli molto alti, ma qui non posso assicurarvi la mia obiettività, visto che i miei gusti in questo campo sono piuttosto pretenziosi. Non sconsiglio certo di leggere il libro, anzi, come ripeto la qualità delle storie è buona a livello di struttura e di narrativa in genere. Personalmente, leggendo la prefazione, mi aspettavo un’intensità maggiore di quella ritrovata, al punto di chiedermi se io fossi diventato quasi “inattaccabile”, oppure se in realtà non fosse proprio tutto così intenso e sconvolgente. Riassumendo: pubblicazione migliorabile, racconti di buona qualità creativa, da leggere se capita sotto mano.
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