Nel buio pesto
di un temporale,
un fulmine trafigge
come una lancia
il cuore della notte.
Un antico lampione
emerge da mura
isolate sulla strada
bagnata e rocciosa
di un borgo medioevale.
La lampada illumina
un gatto nero
di luce nefasta.
La luce piena scruta
la bestia del diavolo,
mentre cerca riparo
in mezzo a un intrico
di tronchi e rami secchi
d'autunno.
Lo spettro notturno
è una guardia
del regno dei morti.
Sorveglia il vicolo cieco
con due lanterne diaboliche
e il mantello nero,
nel bel mezzo della tempesta.
I suoi occhi mi fissano
con astuzia
e brillano nelle tenebre
di ambra incandescente.
Il gatto si ingobbisce
e arruffa il pelo
quando l'ombra mia furtiva
pian pian s'avvicina.
Indietro tira le orecchie
e ringhia sotto le carezze mie.
Quel felino maledetto
soffia e morde
le dita con i canini insanguinati.
L' anima mia rabbrividisce
nel funebre pianto delle campane,
che annunciano la morte
insieme al gemito cupo del gatto.