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Sul parabrezza si staglia
l’ultimo raggio di sole
oltre il confine nuvole
basse sbarrano i pensieri.
Lampi di luce artefice
di brutti sogni terreni
vincono tra il filo teso
da parte a parte nel campo.
La frontiera madre è persa
in un tempo immobile che
non ha mai avuto un nome;
tetti spaccati dal vento
che sibila indifferente
su quelle bestie che sono
uomini neri di pelle e
di zolle arate che è sangue
sotto una novella luce.
©
Teodoro De Cesare
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