SUA MAESTA’
Una notte, in una lurida osteria,
della dannata, mia periferia,
fra bestemmie, vomiti e schiamazzi,
ho conosciuto sua maestà: il vino.
Fu un amore al primo assaggio,
un amore viscerale,
che non mi ha dato scampo,
ma fiumi, e fiumi, e fiumi di vertigine.
Soltanto lui era il mio re.
Da allora,
non a una regina ha ceduto il passo,
e più di lei, l’ha fatta da padrone.
Sua maestà è un tiranno.
Non lascia scampo ai deboli.
Dona il buio ai depressi.
Riduce in polvere le menti.
Mi ha dato i giorni della pigrizia,
della solitudine e della vergogna,
della compassione,
e della disperazione
Ma un giorno, una bambina,
Silvia, la mia bambina,
disse a suo padre:
chi sei tu ?
Allora, non ho rotto lo specchio,
ma la mia malafigura,
col suo bagaglio di stracci
e di viltà.
Ho ucciso il re e amato una regina.