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Freddo, vorace, inesorabile
avvolto nel nero manto
ci assale il tempo insaziabile;
la sua mano calza un guanto
a volte, altre stringe un pugnale.
Ma la sua marcia inarrestabile
tracce ci lascia ogni giorno.
So che questo è inevitabile
ma come posso trovar pace?
Ah tempo, tempo, che tormento!
Tu mi laceri le carni
e mi offuschi la ragione….
Tu, sei la mia disperazione!
Ah, almen fosse l’ultimo, il tuo prossimo solco.
©
Roberto Patuzzi
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