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Mi sono dimenticato dei tram passati,
che gocciolano incuranti dei divieti
e di te;
mi sono dimenticato di un sole accecante,
che illumina le rocce e ne fa città;
mi sono dimenticato della pelle che piange,
che era desiderio e parola.
Semmai ho saputo dove stessi andando,
oggi non lo so più.
E' questo un luogo che vivo non pare,
dove è comoda la noia e l'attesa.
E la vita non mi conforta più.
©
Marco Carbone
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