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- Ehi Buk! L’altro giorno ho sentito alla televisione che ad ogni uomo ( o donna che sia, suppongo), nella sua vita toccano un certo numero di polli e manzi e tacchini e maiali e via dicendo, capisci? Numeri, capisci? - (...) - Si, insomma, un numero impressionante di polli e maiali interi che secondo il tizio della TV ci sbafiamo durante la nostra vita. E di manzi, santoddio – hai visto quant’è grosso un manzo, Buk? Roba da non credere Buk. Ebbene, ce ne mangiamo, di manzi, almeno una decina a testa. Dico! Una decina, capisci! Tutt’interi, Buk! - (...) - Bè, detta come la diceva quel tipo, messa giù così, dico, la faccenda mi è parsa alquanto patetica. Che ne pensi Buk? - (...) - Voglio dire, si lo so che tutto può essere calcolato, messo in cifre, tutto quello che riguarda la nostra esistenza... tipo quante volte in media faremo all’amore o mangeremo pesce o quanti litri di piscio o quintali di merda nella nostra porca vita potremmo produrre... Lo so questo. Quello che mi chiedo è a cosa serva tradurre tutto quanto in numeri. A dire il vero un’ideuccia me la sarei fatta, sai Buk? La vuoi sapere questa idea? - (...) - Bene. L’idea è questa: tutti dobbiamo portare a casa la pagnotta. - (...) - Non capisci, Buk? - (...) - Voglio dire, ascoltami bene amico mio, voglio dire che ci sono persone che hanno scelto ( o ci si son trovate in mezzo e per caso han visto che le cose giravano), che hanno capito che quello dei numeri può essere un buon modo per tirar su quattrini. Mettere numeri per ogni cosa, capisci? Dunque, quelli si mettono a dar numeri e ci fan su delle conferenze, dibattiti o ci scrivono su dei bei libroni con la foto in quarta di copertina e tutto, o salgono in cattedra a dir cose tipo: “sapete cari uomini ignoranti e divoratori di carne, sapete che non sono le vostre fottute automobili ad inquinare, ma le scoregge dei milioni di animali che vengono allevati al solo scopo di farvi abbuffare su una cotoletta al sangue! “ Ci pensi Buk? Non è la mia vecchia Citroen che inquina. Ma i due etti di carne che mangio a settimana. Incredibile, nevvero Buk? - (...) - Allora ti dico: se le cose stessero veramente così, io rinuncerei anche a quelle due fettine panate che mi sparo due volte a settimana e diventerei vegetariano. Per salvare il pianeta. Sicuro. Ma poi arriva un altro tizio elegante che si fa pagare anche lui come il primo per ogni parola che dice o scrive, e giura che ad inquinare non sono le automobili e nemmeno le scoregge delle vacche, bensì i concimi chimici che gli agricoltori spandono a piene mani per aumentare la produzione e consentire a quelli come noi di sostituire la bistecca con la soia e la verza. Cazzo! Dico io. E allora? Ma non è ancora finita. Credevi fosse finita, Buk? Ehi, ti sei mica addormentato amico? - (...) - Non è finita, dicevo. Sei lì che non sai se buttare via il tuo rottame o diventare vegetariano o digiunare del tutto, che ecco arriva un altro tipo il quale, dall’alto della sua scienza, assicura: auto o non auto, scoregge o non scoregge, concimi o meno, tutto questo non influisce neppure un poco sul clima, sull’inquinamento ecc. In sostanza ci dice che l’uomo è uno scaracchio nell’universo e non può, nel bene o nel male, non può incidere uno zinzino sui mutamenti del pianeta e delle stelle. Quelli cambiano a loro piacimento e noi non possiamo fare niente. Neanche se smettiamo di scoreggiare e insegniamo alle vacche a non scoreggiare e via dicendo... - (...) - Ora viene il bello. Hai presente, Buk, l’ora legale? - (...) - Bene. Secondo me l’ora legale è un ottima cosa. Ottimizziamo il tempo, risparmiamo energia, con l’ora legale. Secondo me è tutto qui. Tutto a posto... finalmente una cosa semplice, dico. Invece niente! Invece si sono messi a discutere anche su quanto sia dannoso o vantaggioso questo sistema. Da non credere, Buk! Ci pensi Buk? - (...) - Allora (l’ho sentito questa mattina alla radio), un tizio ha detto che semmai l’ora legale serve per risparmiare la sola energia che va consumata per l’illuminazione; poi ha proseguito dicendo che oggigiorno l’energia utilizzata per la sola illuminazione corrisponde a non più del 10% dell’energia totale consumata da una nazione. Quindi, ha detto, il risparmio dovuto all’applicazione dell’ora legale non è maggiore dello 0,5% del totale dei consumi energetici mondiali: un’inezia. Ecco cosa ha detto. Poi è intervenuto un altro che in sostanza era d’accordo con il primo... mi stai ascoltando Buk? - (...) - Il secondo ha detto che il risparmio energetico, e quindi economico, ottenuto con l’ora legale viene vanificato dai costi derivanti - ascolta bene, Buk – dagli incidenti – ascolta perchè è forte davvero- dagli incidenti causati “dal disagio psicofisico che subiscono gli esseri umani per lo sfalsamento fra ora solare e ora legale”. Ed ha, il tipo, ha cominciato a fornire dati ( numerici ovviamente) a sostegno del suo studio. Dico! Come cazzo avranno fatto a calcolare il numero degli incidenti determinati dal disagio psicofisico per lo sfalsamento dell’ora? Ci avresti mai pensato Buk? Non abbiamo proprio capito nulla io e te, amico. - (...) - Si lo so: un battito d’ali di farfalla in Giappone può causare un cataclisma in Ecuador. Lo so. Ma mi chiedo come facciamo a capirci qualcosa con tutti questi cervelloni che se ne vengono fuori con teorie su ogni aspetto della vita ( e della morte) sempre in conflitto l’un l’altro; se anche questo conflitto è teorizzato ed anche la teorizzazione è teorizzata e via così in una serie infinita e speciosa di argomentazioni spesso fini a se stesse o fini al denaro che apportano in termini di compensi, consulenze, convegni ecc. Sai Buk, vorrei che ci fosse una misura, un limite a tutto questo scervellarsi. Per stare almeno un po’ tranquilli, Buk. Solo per questo, amico mio. Insomma, se uno sta a sentire tutti questi professori ci perde la testa, nevvero amico mio? - (...) - ... Ecco io per esempio oggi non so cosa mangiare. Cosa mangiamo Buk? Questo fa male, quest’altro fa bene ma il produrlo inquina, quest’altro fa male e inquina... Sai cosa mi terrorizza Buk: se un giorno venisse fuori un dottorone e cominciasse a dire che anche farsi una sega in qualche modo inquina o che anche un paio al giorno fanno male alla salute. Ecco cosa mi fa vivere nel terrore. Ci pensi Buk? Non essere più padroni di prenderselo in mano e tirarsene una sdraiato sul divano... - (.!.) - No, Buk, non sul tuo divano. Era per dire, non preoccuparti. Beviamoci sopra Buk e vediamo per oggi d’andare in culo a tutto quanto. Ti va?
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Massimo Martinelli
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