ANNUNCIATORE: «Cari ascoltatori e ascoltatrici di Radio Utopia, per la famosa e richiestissima serie delle “Interviste Irrealizzabili” vi presentiamo un personaggio di rilevanza universale, incrociato inaspettatamente durante una delle nostre scorribande cosmiche in cerca di notizie esclusive.
E’ un’intervista che, diversamente, non avremmo potuto registrare poiché la persona in questione non ama la mondanità e difficilmente ci avrebbe raggiunto negli studi radiofonici. Dopo l’incontro fortuito, invece, non si è sottratta ai nostri microfoni e di ciò la ringraziamo. Con lei, perché la protagonista di oggi è una donna, c’era anche un accompagnatore d’eccellenza: Jacques de Molay.
Abbiamo l’onore di avere con noi Maria di Magdala».
INTERVISTATORE RADIOFONICO (=I.R.): -E’ emozionante trovarsi di fronte la tanto discussa Maria Maddalena, vuole parlarci di lei?-.
MARIA MADDALENA (=M.M.): –Sulla mia persona c’è molto altro da dire oltre alla vergognosa nomea di peccatrice che da secoli mi è stata volutamente cucita addosso per screditarmi-.
I.R.: -Le offriamo l’opportunità di smentirla una volta per tutte. Per noi sarà uno scoop e per lei significherà avere giustizia-.
M.M.: -Ho avuto un’infanzia serena, sono cresciuta in un villaggio di pescatori sul lago di Tiberiade rispettosa delle leggi degli uomini e di quelle di Dio. Poi come alcune attuali correnti di pensiero hanno correttamente interpretato i fatti storici, ho sposato durante le famose Nozze di Canaan, con una cerimonia di rito rigorosamente ebraico, Yeshua ben Joseph di Nazar. Da lui, mio legale consorte, ho avuto tre figli-.
I.R.: -Essendo la legittima moglie di Gesù, i vostri figli sono, dunque, di sangue reale?-.
M.M.: -Esattamente. Gesù, il Cristo, era diretto discendente della stirpe di Davide-.
I.R.: -Stando così le cose, la ricerca del Sacro Graal, come nel Medioevo è stata chiamata la coppa con cui Gesù nell’ultima cena celebrò il rito dell’Eucarestia e, secondo alcuni, dove Giuseppe d’Arimatea raccolse il preziosissimo sangue divino dopo la crocifissione, è solo una leggenda, un mito che non ha riscontro nella realtà?-.
M.M.: -Proprio così. Il Graal non esiste, almeno nei termini con cui lo ha appena illustrato-.
I.R.: -Quindi è corretto dire che lei, Maria di Magdala sacra sposa di Gesù, madre dei suoi figli e di conseguenza co-generatrice dalla sua famiglia, nonché sacerdotessa per aver speso tutta la vita a diffondere nel mondo la dottrina del Messia dopo la sua morte, sarebbe il Graal?-.
M.M.: -Io sono colei che ha raccolto il cosiddetto Sang-Real, il sangue reale di Gesù di Nazareth e nel mio ventre ho accolto il seme della sua discendenza-.
I.R.: -Ecco spiegato allora, come la tradizione orale tramandata per secoli abbia modificato i termini Sang-Real in Sacro Graal. Non una coppa quindi ma una persona in carne e ossa, una donna con la quale il Messia condivideva oltre al legame famigliare la memoria della sua dottrina, dei suoi preziosi insegnamenti e delle sue conoscenze-.
M.M.: –Si, è così-.
I.R.: -Inoltre, se non erro, lei fu l’unica testimone della Resurrezione nonostante l’apostolo Pietro abbia messo in discussione quanto da lei raccontato-.
M.M.: -Quel testone di Pietro! Era una bravissima persona ma con un carattere impossibile. Era un istintivo e alcune volte parlava senza riflettere, poi quando si rendeva conto di aver esagerato si scusava. A sua discolpa posso dire che, anche se un eccellente apostolo, Pietro era un uomo con la mentalità maschilista e ristretta del proprio tempo. Comunque, la sua irruenza caratteriale non mi ha impedito di perdonarlo, amarlo come un fratello e istruirlo come Gesù mi aveva chiesto di fare-.
I.R.: -Per dovere di cronaca e a conferma di quanto da lei affermato voglio informare i nostri radio ascoltatori e ascoltatrici che sono stati ritrovati in Egitto, precisamente nel sito di Nag Hammadi sull’isola di Elefantina, dei frammenti di papiro racchiusi in alcuni contenitori di terracotta che confermano l’esistenza di un perduto Vangelo di Maria Maddalena. Se posso, vista la gradita presenza, vorrei rivolgere alcune domande anche all’ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari Jacques de Molay, accusato di essere a capo di una consorteria di eretici e arso vivo sul rogo per ordine di Filippo il Bello re di Francia interessato solo ad impossessarsi dell’ingente patrimonio dell’Ordine-.
JAQUES DE MOLAY (=JDM): -Le sono grato per la corretta puntualizzazione storica. Chieda pure, sono a sua disposizione-.
I.R.: -La ringrazio. Conoscendo l’importanza data dal suo Ordine alla “Sophia”, il principio femminile emanazione di Dio per permettere la salvezza dell’uomo e la devozione dei Cavalieri verso Maria di Magdala è corretto definire i Templari come i primi antisessisti della storia?-.
J.D.M.: -Assolutamente si. I Cavalieri dell’Ordine del Tempio non si sono mai posti alcun problema nel riconoscere ad una donna, a questa donna eccezionale, il diritto ad essere il quattordicesimo apostolo, l’amato e sconosciuto discepolo menzionato nei vangeli gnostici. In un momento storico, il Medioevo, in cui molte donne furono accusate di stregoneria, torturate e bruciate vive sul rogo noi abbiamo raccolto e onorato la sua predicazione postuma-.
I.R.: -Così facendo, però, vi siete allontanati dalla religione impartita dalla Chiesa di Roma-.
J.D.M.: -Mentre loro facevano leva sull’ignoranza delle persone noi insistevamo sulla necessità di un’educazione senza distinzione tra uomini e donne e la Maddalena era stata la dimostrazione vivente che anche il Signore nella sua predicazione non faceva discriminazione tra i sessi-.
I.R.: -Eravate quindi molto vicini alla dottrina Catara?-.
J.D.M.: -La Chiesa di Roma era interessata ad acquisire potere temporale, noi Templari come i Catari chiedevamo un’elevazione spirituale che trascendesse la materia considerata impura. Se a questo aggiunge il fatto che ritenevamo la Maddalena la legittima moglie di Gesù può farsi un’idea di quanto ciò preoccupasse la Curia romana. L’unione della Maddalena con il Cristo, infatti, rendendoli progenitori di una linea di sangue reale avrebbe costituito una grave minaccia a quello che secondo loro era “l’unico rappresentante di Dio sulla terra” cioè il Papa.-
I.R.: -E così Catari e Templari, accusati di eresia, subiste la stessa sorte e foste sterminati-.
J.D.M.: -Andò esattamente in questo modo, purtroppo-.
I.R.: -I Cavalieri dell’Ordine del Tempio reputano veritiera, quindi, la narrazione che dopo la condanna alla pena capitale e all’esecuzione di Yeshua ben Joseph di Nazar, Maria di Magdala fuggì in Provenza per sottrarsi alla persecuzione operata nei suoi confronti dai romani. E qui con altri seguaci avrebbe proseguito, fino alla morte, l’opera di diffusione del vero Cristianesimo alternandola a periodi di digiuno, meditazione e eremitaggio-.
J.D.M.: -Posso aggiungere senza tema di smentita, che la venerazione verso la Maddalena è, al giorno d’oggi, ancora molto forte in Provenza e la sua figura di evangelista è celebrata sia dalla Chiesa d’Occidente che da quella d’Oriente-.
I.R.: -Maria di Magdala possiamo definirla una femminista ante litteram, ovviamente nell’accezione più ampia del termine?-.
M.M.: -Ai miei tempi quel vocabolo non era ancora stato coniato ma se con esso si intende l’aver portato la conoscenza del cristianesimo gnostico ossia la religione predicata da Giovanni il Battista alla quale si rifanno anche i Cavalieri Templari, ebbene si sono femminista. Reputo, infatti, che indifferentemente uomini e donne siano figli di Dio e possano entrambi avvicinarsi alla rivelazione spirituale senza mediatori permettendo così a quella parte divina che è in ogni essere umano di trovare la sua compiutezza-.
I.R.: -Ritiene che l’averla definita peccatrice, addirittura prostituta, da una parte dei credenti sia dovuto proprio al suo antisessismo religioso?-.
M.M.: -Penso di sì anche se so che stanno provando in qualche modo a rivedere il fango che la tradizione per secoli ha gettato sul mio nome. Parlano di equivoco dovuto ad una erronea interpretazione evangelica…-.
J.D.M.: -Un errore che si sono guardati bene dal rivedere per tanto, troppo tempo! Solo di recente lo hanno rettificato, dimenticandosi che questa grande donna rimase fedele allo sposo fino al momento della sua tragica esecuzione, vegliandolo ai piedi della croce per raccoglierne l’ultimo respiro. Dopo averne recuperato il corpo lo pianse nel sepolcro dove, chiamata per nome, fu testimone oculare della sua resurrezione. Solo grazie alla sua granitica perseveranza e all’amore immenso che la legava al Cristo il mondo poté conoscerne il trionfo sulla morte. E, sempre la Maddalena, in un tempo nel quale alle donne non era consentito avere opinioni, né prestare testimonianze legali, confortava gli altri apostoli, tutti uomini, con le parole apprese dal suo consorte/maestro e li incoraggiava con esempi virtuosi. Sarebbe cosa buona e giusta riconoscere all’impegno religioso e spirituale di Maria di Magdala la dignità sacerdotale femminile. Solo chi nega la verità accecato da ipocriti pregiudizi può permettersi di ignorare la portata storica e religiosa della figura di Maria Maddalena. Gli indicibili sacrifici e le rinunce sostenute da questa donna forte e decisa, vilipesa e colpita negli affetti più cari, non ne hanno mai scalfito la determinazione. Ella è la dimostrazione tangibile di come, in ogni tempo, il coraggio di portare avanti le proprie convinzioni sapendo di essere nel giusto, l’onestà morale e la capacità di rialzarsi dopo ogni sferzata della sorte, la purezza di spirito che le ha permesso di restare umile, disponibile e caritatevole verso il prossimo, possano vincere l’oscurantismo e l’arroganza di mentalità retrograde, violente, grette e sessiste-.
I.R.: -Non possiamo che condividere le parole del Gran Maestro de Molay e associarci all’augurio che le future generazioni femminili possano trarre ispirazione ed esempio da Maria di Magdala per non perdere mai la fiducia in se stesse e nelle loro capacità di risollevarsi-.
M.M.: -E’ fondamentale credere nel valore delle proprie scelte. E’ la chiave che ha aperto e aprirà sempre le porte su spazi illimitati in orizzonti sconosciuti-.
Annunciatore: «Cari ascoltatori e ascoltatrici, avremmo voluto poter fare altre domande ma, dopo essersi scambiati un lungo sguardo d’intesa, i nostri inattesi ospiti hanno deciso di ritenere conclusa l’intervista e, lasciandoci a meditare su quanto appreso, si sono congedati cordialmente prima di dissolversi nelle profondità stellari».