Un attimo di distrazione della mente e il pensiero vola…
Come un giovane gabbiano, spazia in un cielo limpido e senza confini.
Ubriaco di libertà, si innalza nell'alba radiosa e lusingato dal vento raggiunge il tramonto.
Con le soffici piume risplendenti di riflessi infuocati si sazia d’infinito.
Stremato dall’interminabile volo, in un fremito d’ali, vorrebbe tuffarsi in un mare di tenerezza per lasciarsi cullare dalle onde dei sentimenti, ma la furia dei marosi è troppo violenta per la sua ancor fragile esistenza.
Si ritrae.
Ha paura.
Non vuole soccombere e tornare nel nulla.
Tremante, cerca di scorgere un ricovero sicuro tra le umide rocce scoscese.
È infreddolito e rimpiange il calore di un nido abbandonato in un tempo lontano.
Quando è ormai preda dello sfinimento, trova un fragile appiglio e si posa sull’effimera scogliera delle passioni.
Lassù, in quel luogo solitario, sospeso tra cielo e mare assiste al rapido rincorrersi delle stagioni, finché disilluso e umiliato ripiega la testa sotto l’ala.
Resta così, raccolto in sé stesso, in quel tepore ritrovato come in paziente attesa.
Poi, mentre ascolta il sussurro del vento, improvvise e chiassose, ardenti come stelle cadenti, irrompono danzando in quel limbo ovattato, le emozioni.
Il pensiero si risveglia e palpitante si trasforma in fervida fantasia.
Essa, amante appassionata e discreta, avvolge la ragione con sapienti carezze. Ne schiude le labbra con timidi baci. L’avvolge con dolcezza in un delicato abbraccio lasciandola smarrita e persa nelle pieghe ruvide di un amplesso arcaico e selvaggio dove sogno e realtà, nostalgia e fantasia, umanità e trascendenza si fondono, nutrendo l'anima e confortando il cuore.
Ancora un ultimo sussulto, e il pensiero svanisce sciogliendosi in mille arabeschi abbaglianti di luci e colori.
Un battito di ciglia…
… e la mente riprende la via del consueto cammino.