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I decapitati
di Francesco Ciriòlo
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Questo secolo non gli apparteneva, così Mastro Sbobba decise di farla finita la vigilia del Duemila. L’ultimo analfabeta del paese era morto e questo è il mio primo ricordo di inizio millennio.
Lo hanno trovato nella sua casa in campagna, con i piedi che gli penzolavano a un metro da terra. Dalla stanza era volato via anche il pappagallo, che ripeteva “Aiuto! Mi hanno trasformato in pappagallo”.
Sui manifesti in paese c’era scritto che Tiberio Maso era morto. Ma col suo vero nome non lo ricordava nessuno. Per tutti è sempre stato Mastro Sbobba, perché continuava a mangiare nello stesso modo da quando era tornato dal fronte, nel ’45. Il suo pasto una brodaglia con qualche verdura che galleggiava in superficie. E se era troppo acquosa, andava giù di mollica e la zuppa diventava una pappetta densa e appiccicosa. (...)
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©
Francesco Ciriòlo
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