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Bruno si destò una notte da un incubo con la penosa certezza di aver perso un lungo racconto. Scomparso di colpo dal computer. Inghiottito dal vuoto. Spazzato via come mai scritto. Eppure, aveva solo sognato di scriverlo. Ma questo non lo liberò dal senso di perdita irreparabile da cui era pervaso.
In strada, sul punto di venire investito dalla massa incombente del camion, paralizzato dalla sorpresa ebbe davanti agli occhi il fotogramma del proprio corpo, scomposto nel salto e sospeso a mezz’aria. Poi tutto fu rapido.Nello stridore lacerante della frenata, sentì il colpo sordo dell’impatto violento. E si scorse sbalzato dall’urto cadere più avanti e giacere inerte come un fantoccio rotto.
Un attimo prima del nulla, rilesse in un lampo il racconto del sogno - e il suo ultimo pensiero fu che aveva scritto in anticipo la storia della propria morte. L’unica storia vera che a nessuno è dato di raccontare.