RACCONTO SEGNALATO DALLA GIURIA NELLA
II EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO UNIBOOK - PROGETTO BABELE
Quel pomeriggio del marzo 1947, Marc Keller percorreva in macchina il lungo tragitto da Londra alla casa di campagna di sua cugina Mary. Era stato invitato a passare un fine settimana dai coniugi Rivers, dei lontani parenti. Mark di solito non dedicava molto tempo alle riunioni di famiglia, ma dai suoi cugini ci sarebbe stata Miss Price, la celebre criminologa, e aveva quindi preso alcuni giorni di ferie. Marc Keller aveva letto tutti i saggi di Miss Price, alcuni più di una volta, ed era stata proprio la lettura di un suo volume che gli aveva fatto prendere la decisione di lasciare una promettente carriera nel commercio per entrare in polizia. Era stato duro fare accettare questa decisione alla sua famiglia, una famiglia appartenente all’aristocrazia londinese e che vantava perfino uno zio arcivescovo, ma alla fine i suoi genitori avevano accettato che rinunciasse alla sua attività di venditore di spazzole porta a porta per cominciare a lavorare a Scotland Yard.
Quando il sergente Keller giunse alla villa fu accolto da Mrs Rivers che lo accompagnò alla sua camera e gli disse che aveva solo una mezz’ora per prepararsi, gli ospiti erano già tutti arrivati e la cena sarebbe stata servita alle 19 precise. Mark aveva sempre apprezzato la classe e la raffinatezza di sua cugina Mary, e non era mai riuscito a capire perché avesse sposato uno sceneggiatore. Il sergente Keller non pensava che la vita della gente di cinema fosse consona a qualcuno della levatura morale di sua cugina, una donna profondamente timorata di Dio, che aveva frequentato le migliori scuole private e che aveva addirittura un master in economia domestica. Col suo denaro e la sua bellezza avrebbe sicuramente potuto aspirare ad un partito migliore di suo marito, un uomo che non riusciva nemmeno a permettersi una buona servitù, costringendo sua moglie e i suoi ospiti a sopportare un maggiordomo che durante le cene disponeva il piatto da pane a destra dei bicchieri, metteva un numero di forchette inferiore a quello dei coltelli e cominciava a sparecchiare quando le posate erano ancora incrociate sul piatto.
Quando il sergente Keller raggiunse gli altri ospiti nel salotto, la prima persona a cui fu presentato fu proprio Miss Price. Miss Price corrispondeva perfettamente all’idea che si era fatta di lei leggendo i suoi libri. Incontrandola per strada, nessuno avrebbe immaginato che questa donnina minuta e dai capelli bianchi fosse una dei più importanti criminologi d’Europa, le cui teorie erano studiate nelle università di tutto il mondo. Mrs Rivers gli presentò anche gli altri ospiti. C’era Miss Stern, una giovane americana che aveva cominciato a scrivere alcune sceneggiature per il cinema: il sergente Keller aveva già sentito parlare di lei, era un’ereditiera di Chicago la cui famiglia si era arricchita vendendo ombrellini per cocktail durante gli anni del proibizionismo.
Il sergente Keller conosceva già il dottor Maurin, un medico francese grande amico dei suoi genitori e molto in voga tra la gente alla moda di Londra. Un altro degli ospiti a cui fu presentato fu Mr Russell, uno dei registi più famosi del momento e che aveva diretto film destinati a diventare dei classici del cinema britannico, come Morte di un australopiteco innamorato, che trattava il tema dei difficili rapporti di coppia durante la preistoria, o Il settimo francobollo, diventato già un cult per la celebre scena in cui un postino del Galles invita la morte a giocare a freccette in un pub di Cardiff.
Mrs Rivers aveva appena finito di presentargli Herr e Frau Zimmermann, una coppia di famosi collezionisti d’arte austriaci, quando il maggiordomo annunciò che la cena era servita e Mrs Rivers invitò gli ospiti a passare nella stanza da pranzo. Mary, che conosceva la profonda ammirazione del cugino per Miss Price, li fece sedere accanto, dando quindi a Mark la possibilità di chiacchierare per tutta la serata col suo idolo.
Sembrò al sergente Keller che Miss Price fosse alquanto lusingata dell’ammirazione che lui provava nei suoi confronti, e restò piacevolmente sorpreso notando tanta modestia in una persona così celebre. Gli altri commensali sembrarono sparire durante tutta la durata della cena, mentre Miss Price rispondeva alle sue domande e aveva la compiacenza di raccontargli alcuni aneddoti poco noti della sua carriera, di come ad esempio nelle settimane precedenti la Pasqua del 1939, aveva aiutato la polizia a catturare il mostro di Whitechapel che aveva terrorizzato gli abitanti di uno dei più pittoreschi quartieri londinesi, introducendosi senza esser visto nelle pasticcerie per decapitare i coniglietti di cioccolato. Gli raccontò anche come aveva aiutato a trovare i capi del Fronte di Liberazione del Barboncino, una pericolosa banda di terroristi che progettava di entrare a Buckingham Palace per colorare di verde i cani della regina. Miss Price accennò anche all’unica frustrazione della sua carriera, non essere mai riuscita a trovare i colpevoli dell’attentato di Saint James Paddington: nel Natale del 1936, durante la messa di mezzanotte, qualcuno causò un black-out di pochi minuti e, una volta tornata la luce, si vide che il vescovo che officiava la messa era rimasto con addosso solo le mutande. Mutande sulle quali erano stampate delle renne vestite da guardie rosse. L’alto prelato non si riprese più dal trauma di questa terribile umiliazione e da quel giorno non riuscì a pronunciare niente all’infuori di “Abigeato elicito”, espressione della quale tutti cercarono a lungo e invano il significato.
“E non si è mai riuscito a trovare i colpevoli?” Chiese il sergente Keller.
“Purtroppo no, io ho sempre sospettato che gli autori fossero degli atei aiutati da alcuni agnostici, ma in questi tempi di crisi spirituale, c’è talmente tanta di questa gentaglia che riuscire a identificare i colpevoli sarebbe come trovare un ago in un pagliaio”.
Mark continuò a pensare per tutta la sera a questa sporca faccenda, e dedicò la maggior parte della notte a formulare delle teorie da esporre a Miss Price: sarebbe stato formidabile riuscire ad aiutarla a risolvere un caso tanto difficile, un’occasione d’oro per la sua carriera a Scotland Yard.
La mattina dopo fu il primo a scendere per la colazione. Un buffet era stato preparato nella stanza da pranzo, dalle finestre della quale si vedeva la campagna completamente ricoperta di neve. Non aveva infatti smesso di nevicare per tutta la notte e alla radio avevano detto che le strade erano isolate. Marc si era appena versato una tazza di caffè, quando arrivò Miss Price, anche lei mattiniera. Il sergente Keller cominciò subito ad esporle le teorie che aveva elaborato e alle quali Miss Price sembrava riflettere con entusiasmo, mentre spalmava la marmellata di fragola sulla sua fetta di pane o mentre si alzava in continuazione per andare a versarsi un’altra tazza di cioccolata o per prendere altri biscotti o ancora per ammirare la tappezzeria della stanza. Stava arrivando alla parte più importante della sua esposizione, quando fu interrotto dall’arrivo di Herr Zimmermann che volle a tutti i costi parlare di quanto aveva dormito bene, proprio bene, talmente bene che aveva intenzione di chiedere a Mrs Rivers l’indirizzo del negozio dove acquistava i materassi. Poi, lentamente, cominciarono ad arrivare gli altri ospiti e l’oggetto principale della conversazione divenne il tempo, era infatti da anni che non nevicava così abbondantemente nel mese di marzo. Il sergente Keller aveva cominciato a rinunciare ad esporre a Miss Price le idee per le quali aveva passato la notte in bianco, quando all’improvviso si sentì un terribile urlo provenire dalla cucina. Tutti si precipitarono per vedere cosa mai era potuto accadere e quando arrivarono trovarono Mrs Rivers priva di sensi e la cameriera che cercava di farla riprendere.
Come seppero da Ray, il maggiordomo, Mrs Rivers, che di solito faceva colazione in camera, aveva suonato per chiamare la cameriera, ma visto che Rose non rispondeva era scesa a cercarla. Era appena entrata in cucina, quando il suo sguardo fu attratto da qualcosa d’insolito. La zuccheriera che si trovava accanto alla scatola dei biscotti, sembrava fosse stata spostata di qualche centimetro: che un recipiente della cucina non si trovasse al solito posto poteva essere dovuto alla distrazione di qualcuno, pensò subito Mrs Rivers, ma Mrs Rivers sapeva anche che quella non era una zuccheriera come tutte le altre. Sperando che la paura che si era impadronita di lei fosse senza fondamento, Mrs Rivers aveva sollevato il coperchio della zuccheriera e si era accorta sgomenta che i suoi timori erano fondati: tutti i punti delle merendine, raccolti negli ultimi cinque mesi, erano stati rubati!
Miss Price pensò fosse meglio condurre la padrona di casa, che nel frattempo si era ripresa, nel soggiorno, per allontanarla dalla vista della zuccheriera ormai vuota.
Una volta lì, mentre le signore cercavano di consolare Mrs Rivers, gli uomini esprimevano la loro indignazione per quanto accaduto.
“A che bassi livelli è mai potuta cadere l’Inghilterra se non si rispettano più nemmeno i punti delle merendine?” Continuava a ripetere Mister Russell a Herr Zimmermann e nella sua voce si poteva leggere il dolore che gli causava l’attuale decadenza dei costumi del suo paese. “Una cosa simile non sarebbe mai successa all’epoca della regina Vittoria, nessuno avrebbe fatto una cosa simile, e per di più ad una signora”.
Herr Zimmermann lo ascoltava con estrema comprensione, in quanto collezionista poteva facilmente immaginare cosa stesse provando Mrs Rivers di fronte ad una simile barbarie, che gli faceva rivivere i tristi anni in cui il suo paese era stato occupato dai nazisti.
Intanto Mrs Rivers, che cominciava appena a riprendersi, aveva iniziato a parlare dell’affezione che portava alla sua collezione di punti: si trattava di una raccolta cominciata alcuni mesi prima e che prometteva come premio un copriteiera con ricamata a punto croce la mappa della metropolitana di Parigi.
“Se penso a quanti sacrifici abbiamo fatto io e mia moglie per arrivare ad avere tutti quei punti, disse Mr Rivers entrando nella stanza da pranzo, a quante merendine alla marmellata di carrube ci siamo obbligati a mangiare in questi mesi! Proprio ieri sera, dopo aver aggiunto un ultimo punto, io e mia moglie li abbiamo contati per vedere quanti ne mancavano ancora”.
A queste parole Mrs Rivers non poté fare a meno di ricominciare a singhiozzare: “Ci mancavano solo 123 punti, continuando a mangiare merendine alla marmellata di carrube quattro volte al giorno, come facciamo ormai da un anno e mezzo, saremmo riusciti ad avere il nostro copriteiera tra solo quattro mesi!”
“Non preoccuparti, intervenne il sergente Keller, ti prometto che riavrai i tuoi punti. Visto che siamo isolati in questa casa dalla neve, il colpevole è evidentemente uno di noi”.
L’atmosfera nella stanza da pranzo, mentre il sergente Keller interrogava i sospetti nello studio di Mr Rivers, non aveva più nulla della giovialità di qualche minuto prima.
Miss Price osservava i volti preoccupati degli ospiti, ai quali Mr Rivers aveva fatto servire il tè per cercare di confortarli. Sapeva che tutti si stavano chiedendo chi potesse essere il colpevole e che il sospetto reciproco si stava facendo strada nelle menti di persone che, fino a pochi istanti prima, nutrivano per il proprio prossimo i sentimenti più cordiali che si potessero immaginare. Non tutte le espressioni di timore e diffidenza che si leggevano sui volti dei presenti erano, ovviamente, autentiche. Era ovvio che almeno uno degli ospiti fosse il colpevole. Un essere malvagio che aveva approfittato dell’ospitalità dei Rivers per sottrarre ai propri amici i punti delle merendine raccolti con amore e dedizione per tanti mesi.
Il terrore poteva leggersi nelle facce di ognuno degli ospiti, mentre aspettavano il proprio turno di essere interrogato dal sergente Keller, un terrore che nei coniugi Rivers si univa al dolore per la perdita subita.
Un paio d’ore, Mark Keller finì di ascoltare tutti i sospetti e tornò nella sala da pranzo dove anche lui si versò una tazza di tè. Con uno sguardo pieno d’orgoglio annunciò che aveva capito chi era il colpevole e che stava per annunciarne il nome, ma dopo aver cominciato a sorseggiare il suo tè, fece una buffissima espressione, spalancò contemporaneamente sia gli occhi che la bocca, cominciò ad emettere degli strani suoni rauchi, divenne bluastro e impiegò solo un paio di minuti per morire. Miss Price capì subito che se il tè del sergente Keller profumava di mandorle, non era perché era un tè alle mandorle, ma perché era un tè al cianuro.
Nessuno sembrò particolarmente sorpreso o spaventato a causa di questa morte: è logico che qualcuno capace di rubare i punti delle merendine è perfettamente in grado di uccidere un uomo, soprattutto l’uomo che ha scoperto la sua identità.
“Il colpevole non ha però tenuto presente che il sergente Keller ha registrato gli interrogatori con un magnetofono nascosto in un cassetto della scrivania di Mr Rivers, intervenne Miss Price, me ne aveva parlato poco prima di cominciare gli interrogatori, temeva per la sua vita e voleva lasciarmi una traccia nel caso gli fosse successo qualcosa. Mi ritiro quindi nello studio di Mr Rivers per analizzare le registrazioni e alle 18 in punto conoscerete il nome dell’assassino.
Quando alle 18 Miss Price si apprestò a rivelare il nome del colpevole, una strana atmosfera mista di curiosità e paura regnava nella biblioteca dove tutti si erano riuniti.
“Dopo aver ascoltato le registrazioni e aver letto gli appunti del sergente Keller, devo ammettere che le mie intuizioni erano esatte, è stato certo un compito difficile, dal momento che ognuno di voi ha cercato di nascondere qualcosa per poter proteggere i propri interessi.
“I più insospettabili potrebbero sembrare a prima vista il dottor Maurin e sua moglie. Il dottore conosce già da parecchi anni i due coniugi, è regolarmente invitato in casa loro ed è sempre sembrato un amico fidato. Tuttavia Mr Rivers, nelle ultime settimane, dopo che le cure contro l’alopecia del dottor Maurin non avevano dato nessun successo, aveva deciso di cambiare medico. Questa decisione si sarebbe rivelata catastrofica per il dottor Maurin. Perdere il suo paziente più celebre gli avrebbe dato una reputazione di ciarlatano agli occhi di tutta la sua illustre clientela. Sarebbe stato rovinato e avrebbe anche rischiato di perdere sua moglie: dove avrebbe potuto trovare tutto il denaro necessario per garantire il suo eccentrico stile di vita? Sarebbe mai riuscita Mme Maurin a rinunciare alla sua collezione di visoni o a quella di gioielli? Avrebbe mai potuto, una donna abituata a cambiare guardaroba ad ogni stagione, continuare a vivere con un medico delle star caduto in disgrazia? Rivendere i punti delle merendine gli avrebbe garantito il denaro necessario a vivere lussuosamente ancora per molti anni”.
“Tutto questo è assurdo, rispose indignato il dottor Maurin, io sono un uomo di scienza e non un volgare ladruncolo!”
“Purtroppo essere uomini di scienza non rende immuni dalla disonestà, rispose Miss Price, ma almeno in questo caso sono sicura che lei non è colpevole.
“Conosco Mr Rivers da troppo tempo per ignorare che prima di diventare uno sceneggiatore ha lavorato come critico cinematografico, firmando le sue recensioni con lo pseudonimo di Paulette Dael. Chiunque abbia seguito la carriera di Mr Russell fin dagli inizi sa che il suo primo film fu stroncato in Europa proprio dalle recensioni di Paulette Dael, e che a causa di questo flop assoluto passarono parecchi anni prima che riuscisse a trovare un nuovo produttore per il suo film successivo. Il furto dei punti delle merendine potrebbe essere la vendetta di un regista che ha scoperto la vera identità di chi in passato gli ha causato tanti problemi”.
“Ma io non ho nessun bisogno di compiere un simile atto incivile per vendicarmi, rispose Mr Russell con una voce velata d’ironia, è vero che da tempo avevo scoperto che Mr Rivers era Paulette Dael, ma la mia vendetta consiste nell’essere diventato un grande regista, quando invece Mr Rivers è solo un semplice scribacchino”.
“Come osi chiamarmi scribacchino, interruppe Mr Rivers, se non ci fossero delle signore ti farei vedere io di cosa sono capace!”
“Se non ci fossero delle signore dietro le quali poterti nascondere non avresti nemmeno il coraggio di guardarmi, e poi, Miss Price, non dimentichi che Mrs Rivers è una mia vecchia amica e che non farei mai nulla che potesse darle un dispiacere”.
“Lo so, rispose Miss Price, il colpevole infatti non è nemmeno Mr Russell.
“Ieri sera, passando davanti lo studio di Mr Rivers per raggiungere la mia camera, non ho potuto fare a meno di ascoltare un frammento di conversazione tra Mr Rivers e Miss Stern. Miss Stern accusava il nostro ospite di averle rubato una sceneggiatura, fattagli leggere tempo fa per averne un’opinione. A quanto pare Mr Rivers l’ha trovata talmente buona da farla subito leggere ad un amico produttore, presentandola distrattamente con la sua firma invece che con quella di miss Stern… la fretta gioca brutti scherzi. Anche Miss Stern aveva quindi dei buoni motivi per vendicarsi”.
“Ma Miss Price, rispose Miss Stern, spero che lei non mi consideri così malvagia da compiere un atto talmente perfido, e che soprattutto non mi consideri così sprovveduta da far leggere una mia sceneggiatura a qualcuno come Mr Rivers senza prima averla fatta registrare”.
“Non si preoccupi, non la considero né malvagia né sprovveduta, lei, mia cara, non è colpevole. Non l’ho mai pensato e la mia convinzione si è rafforzata quando mi sono ricordata qualche particolare sul passato dei coniugi Zimmermann.
“La coppia, che all’epoca si faceva chiamare Woodhouse, è stata protagonista di una serie di furti che hanno appassionato l’opinione pubblica di qualche tempo fa. Il famoso furto delle uova fabergé appartenute alla zarina Alessandra e scomparse dall’Ermitage nel 1934, il diadema di zaffiri e diamanti regalato da Luigi XV a Madame de Pompadour e improvvisamente scomparso da una delle più sorvegliate e visitate sale del Louvre nella primavera del 1935, e per finire uno dei diamanti preferiti dall’imperatrice Elisabetta d’Austria, conservato a Vienna e di cui si persero le tracce durante le ultime settimane del 1937, poco prima che l’Austria fosse annessa alla Germania. Dopo tanti anni di riposo forzato, dovuto alla guerra, i due complici avrebbero potuto voler tornare a far parlare di sé col furto dei punti delle merendine, un furto degno delle loro antiche imprese.”
“Ma è assurdo, rispose Herr Zimmermann, credo sia inutile negare che siamo stati gli noi gli autori di questi antichi furti, ma arrivare a sospettarci di rubare a degli amici!”
“Si, continuò Frau Zimmermann, i nostri atti sono sempre stati guidati da una certa… come dire… etica! Mai avremmo osato compiere un crimine simile a quello che si è consumato in questa casa”.
“Infatti nemmeno i coniugi Zimmermann sono i colpevoli, proseguì Miss Price, all’origine della sparizione dei punti delle merendine c’è la persona più insospettabile che possa esserci, una persona spinta da un terribile senso d’inferiorità, che la induce ad impedire che gli altri riescano dove ha fallito. Il colpevole è un uomo che in vita sua non è mai riuscito a finire una raccolta punti e che vuole impedire agli altri di ottenere i premi delle raccolte che lui non riuscirà mai a completare: il colpevole è il maggiordomo! Che in realtà si chiama Kleinfeld ed è il celebre psicanalista newyorchese la cui scomparsa alcuni anni fa ha occupato per settimane la prima pagina di tutti i giornali”.
Tutti gli sguardi si girarono verso il celebre psicanalista, che scoppiò in singhiozzi:
“Si è vero! Sono stato io! Portare da solo questo fardello è ormai diventato troppo difficile, il rimorso mi ossessiona, incubi spaventosi sono diventati i protagonisti di tutte le mie notti!”
“Adesso che la mia vera identità è stata scoperta è inutile cercare di negare, nessuno di voi sa cosa significhi non essere mai riuscito a finire una raccolta punti!
“Alle elementari, dovevo restare ad osservare i miei compagni di scuola giocare con i trenini vinti grazie ai punti delle scatole dei cereali, al liceo non potevo partecipare a nessuna delle escursioni organizzate dai miei amici con le biciclette dei punti dello shampoo, e quando finalmente andai a vivere da solo non riuscii mai ad arredare il mio appartamento di Manhattan con uno di quei bellissimi centrotavola vinti con i punti del pan carrè, o ad offrire ai miei ospiti dei piatti cucinati con la pentola a pressione della raccolta punti del brillantante per lavastoviglie.
“Pensavo che specializzarmi in psicanalisi mi avrebbe aiutato a trovare la causa del mio problema, ma né durante l’università né durante gli anni della mia carriera sono mai riuscito a trovare negli annali della psicanalisi un caso simile al mio.
“Decisi che non volevo più essere l’unico a provare una simile sofferenza, e che se io non riuscivo mai a finire una raccolta punti, nessuno ci sarebbe mai riuscito. Sparii allora dalla circolazione per crearmi una nuova identità come maggiordomo. Questo mi permise di poter entrare nelle case della gente e rubare i punti delle raccolte fatte dai miei datori di lavoro.
“Ero sempre stato così attento, solo una celebre criminologa come Miss Price avrebbe potuto smascherarmi. A proposito, ma come ha fatto?”
“È da tanto che frequento la casa dei coniugi Rivers ed era chiaro che un uomo che apparecchia la tavola come fa lei, è un uomo che a qualcosa da nascondere. Inoltre il suo volto mi era familiare e decisi di consultare alcuni giornali degli anni Trenta. Una breve ricerca in biblioteca mi aveva da tempo fatto scoprire la sua vera identità, le registrazioni del sergente Keller mi hanno infine permesso di confermare la mia ipotesi”.
Qualche mese dopo Miss Price era di nuovo ospite dei suoi amici, questa volta l’inverno aveva lasciato spazio all’estate e dalle finestre della villa si poteva vedere la natura in tutto il suo verde rigoglio. Dopo aver preso il tè, Mrs Rivers condusse Miss Price a vedere la vetrinetta Luigi XV che aveva acquistato per conservarvi il suo copriteiera. Miss Price provò un sentimento misto di tenerezza e orgoglio al vederlo: era merito suo se l’oggetto si trovava adesso nella casa dei suoi amici, e Miss Price si sentiva quindi un po’ la sua madrina. Mrs Rivers le fece allora conoscere il suo nuovo progetto: cominciare a raccogliere i punti del balsamo per capelli sfibrati per avere in omaggio l’ombrello celebrativo delle nozze della principessa Elisabetta e del duca d’Edimburgo, un oggetto molto utile visto il clima piovoso dell’Inghilterra.
Miss Price approvò subito l’iniziativa e invidiò un po’ la sua amica: la nostra criminologa aveva dei capelli molto forti e mai avrebbe potuto aspirare all’ombrello. Riuscì lo stesso a condividere lo stesso la felicità della sua amica, adesso che giustizia era stata fatta, niente avrebbe turbato la raccolta punti.