Prima di procedere al commento vero e proprio della raccolta di racconti HUMANIMAL, opera prima di Daniela Pintor, vorrei soffermarmi a spendere qualche parola sull'autrice che stimo moltissimo per la sua instancabile opera di volontaria animalista. L'autrice vive in Sardegna e qui, nella sua terra, è una delle tante anime sensibili e pietose di quella vasta e silenziosa rete di coloro che si occupano di dare voce a chi non ce l'ha, ossia agli animali abbandonati, sofferenti, bisognosi di cure o magari solo di una coccola affettuosa. Si carica sulle spalle il peso e l'onere che dovrebbe accollarsi una società che ama tanto definirsi civile e che invece, su questo aspetto non lo è assolutamente.
Ed ora passiamo al volume che attraverso il titolo e l'originale copertina forniscono una sintesi di ciò che troverete nei tanti (cinquantatre per la precisione) racconti di cui si compone.
La Pintor, come Esopo prima e Fedro poi, rende protagonisti dei suoi racconti le più svariate specie di animali e, a differenza dei due antichi scrittori, non umanizza gli animali ma "animalizza" gli umani.
L'autrice, in pratica, inverte l'ottica, la prospettiva dell'osservatore e si mette nei panni (assai scomodi in realtà) degli animali. Questo espediente le permette di trasferire al lettore le loro emozioni, le loro paure, il loro terrore, la loro sofferenza. Ed ecco allora l'innato e disinteressato eroismo di un delfino, come nel racconto "De profundis", le riflessioni di una nutria, come leggerete nel brano "Dall'altra parte", le sacrosante aspirazioni di una tigre, nel "Il più grande spettacolo del mondo" e l'innocente ottusità di una mosca in "La mosca che cambiò la storia", anche se non mancano situazioni prettamente umane in cui è evidenziata la parte "bestiale" dell'uomo come si evince dalla lettura di "Methamorphòseon" ma soprattutto in "Libera nos a malo". Ho messo bestiale tra virgolette perché avrei dovuto mettere il termine umano ma non avrebbe reso l'idea, in quanto nemmeno le bestie scendono così in basso come riesce a fare l'uomo con la sua tanto celebrata umanità.
HUMANIMAL include anche pezzi amaramente verosimili benché ambientati in un lontano (o prossimo chissà?...) futuro come "Neve":
"La neve continuava a cadere, grigia ed implacabile, ricoprendo il paesaggio di una coltre pesante, a perdita d'occhio.
Non era rimasto più nulla di vivo, laggiù, da un centinaio di anni almeno.
Da quando l'inverno nucleare aveva estinto gli ultimi sopravvissuti sul pianeta azzurro."
O tragicamente attuali come in Parsifal:
"Con quel nome, poi!
Parsifal.
Che era saltato in mente ai suoi genitori di battezzarlo in quel modo bizzarro, invece che con uno più comune, come quello di tutti gli altri?
Del resto lui non sembrava accorgersi di niente.
Taciturno e riservato, composto, sorrideva sempre.
Anche quando lo chiamavano idiota.
Anche quando lo strattonavano sulle cale, o come quella volta che gli avevano buttato la sciarpa fuori dalla finestra, nel fango."
Racconti che, come avrete modo di apprezzare racchiudono tutti un carattere educativo e un preciso scopo etico: il rispetto per la vita in qualsiasi forma essa si manifesti e l'impagabile valore della libertà e dell'autodeterminazione di ogni essere vivente appartenente a qualsiasi genere o specie esistente nell'universo. Non manca nemmeno un disperato e bellissimo inno all'amore:
"Perdonami.
Perdonami per ogni parola che non ti ho detto, per ogni gesto che non ho compiuto, perché non potrò più starti accanto.
Vita mia, mia speranza, nella tenebra che mi attende alla fine di questo lungo corridoio porterò con me solo il ricordo dei tuoi occhi. Come stelle ad illuminarmi il cammino." (Da "Lettera d'amore").
Come avrete notato da questi brevi estratti, il modo di scrivere si Daniela Pintor, che ritengo un'autrice molto dotata, è decisamente originale, sobrio e allo stesso tempo elegante. Ottima la cura con cui ha selezionato i vocaboli per trasmettere osmoticamente, direttamente dalle pagine del libro ai lettori, le suggestioni/percezioni/emozioni di quanto descritto. Eccellente l'ispirazione con cui trasforma storie di ordinaria quotidianità in racconti avvincenti ed emozionanti.
Personalmente ho apprezzato anche la sensibilità con cui la Pintor tratta ogni argomento. Mi sono commossa alle sensazioni forti che ogni storia reca con sé e non ho fatto fatica a vedere ben oltre le righe, a leggere al di là della sapiente e incisiva narrazione di ogni brano.
Non c'è un racconto che ho preferito ad un'altro, sono tutti bilanciati alla perfezione e si integrano tra loro come in un perfetto congegno a incastro.
Crudelmente reale e dolorosamente attuale HUMANIMAL è un libro che ha molto da donare e da insegnare a qualsiasi età. E' un'opera scritta con il cuore prima che con la mano perché "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono" (C. Darwin)