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Memorie di una geisha
di Arthur Golden
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Tea
Prezzo €
9-
571pp.
ISBN
8878188212
Una recensione di
Miriam Ballerini
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Votanti:
7736
Media
79.18%
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Questo libro è scritto in modo che sia Sayuri, la geisha protagonista, a narrare la propria storia. E’ un romanzo che mi lascia perplessa, perché donna, ma soprattutto, perché donna occidentale. La geisha, a differenza di quanto molti pensano, non è una prostituta. E’ una intrattenitrice, una ragazza che studia, frequentando una vera e propria scuola per imparare la sua professione. Deve saper danzare, suonare, servire, colloquiare; indossando preziosi kimono, col viso dipinto di bianco e le labbra coperte di rossetto rosso che formi un bocciolo o un cuore. Le geisha, per mantenersi agli studi e dare anche i soldi al proprio okija, cioè la casa dove sono ospitate e aiutate a raggiungere i propri obbiettivi; devono avere un danna, ossia un amante facoltoso. Come dice una delle ragazze del libro “ non diventiamo geisha perché vogliamo che la nostra vita sia felice, ma perché non abbiamo altra scelta”. La soglia su cui mi sono fermata, leggendo questo romanzo, è la differenza di pensiero che c’è fra le donne occidentali e quelle orientali. Pensiamo, parliamo, agiamo in modi diversi. Desideriamo, persino, in maniera differente. Così come diversa è la nostra cultura, il concetto di rispetto, di sottomissione, fors’anche di sopportazione. Ma torniamo alla protagonista, Sayuri, una bambina che a nove anni viene venduta insieme alla sorella maggiore, lei viene destinata a un okija di Gion, il quartiere delle geisha, mentre la sorella sarà costretta a diventare una prostituta. La storia di Sayuri è lunga e penosa, a tratti fantastica, da fiaba. A volte terribile. Nel libro lo scrittore racconta tutto, anche i particolari più carnali, ma con un pudore e una delicatezza, un tocco rispettoso, sia nei confronti dei personaggi che del lettore. Non esiste volgarità o esagerazione, c’è solo la verità che si spinge fino a far vedere, ma mai creando inutili profanazioni per rendere più piccanti e meschine alcune realtà. Ovunque, nel testo, frasi di tipica saggezza orientale e descrizioni precise che sanno far vedere. Golden, per scrivere questo libro, ha conosciuto una vera geisha e, da lei, si è fatto raccontare la sua storia e quello che accade. Da questo, ha inventato il proprio romanzo, travasando quanto aveva udito o visto in alcuni viaggi di ricerca. Il risultato è questa storia meravigliosamente ben descritta, tanto da parere vera. Forse incomprensibile a noi donne che viviamo nella nostra quotidianità europea; ma che possiamo avvicinarci a delle storie tanto diversa dalla nostra con tatto ed emozione pura.
Dal The New Yorker: “ Raramente un mondo così chiuso ed estraneo è stato evocato con una simile naturalezza”.
Margaret Forster: “E’ il romanzo perfetto per chi ama i romanzi… mentre lo si legge, si viene trasportati in un altro luogo, in un altro tempo, e sembra di stare osservando e ascoltando il mondo con gli occhi e le orecchie di un’altra persona”.
Un libro da leggere a cuore aperto.
Una recensione di Miriam Ballerini
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