Alan Bennett, noto al pubblico per i suoi scritti scanzonati e ironici su qualsiasi scibile possibile, in questo, La sovrana lettrice, arriva a fare della “scanzonata” critica letteraria, attraverso la voce della più amata dagli inglesi, Sua Maestà la Regina!
La scoperta casuale dei libri da parte della sovrana dà l’avvio a un cambiamento radicale, seppur lento, nelle abitudini di corte. Il Libro accompagna la regina in ogni sua attività e incombenza; nessuna parata, nessun viaggio, nessuna visita ormai senza il libro che in quel momento sta leggendo.
Ciò provoca non poca perplessità in tutti coloro che attendono alle faccende di corte! Ma soprattutto provoca fastidio. Improvvisamente è come se niente sia più come sempre, e perciò ansia e panico in tutto il personale.
Il fastidio maggiore sembra scagliarsi contro il paggio rosso e brutto, un po’ davvero brutto anatroccolo, per giunta gay, che la sovrana vuole al suo fianco perché ottimo consigliere in fatto di letteratura.
Il lettore scopre solo nelle ultime pagine a cosa porterà questo “vizio” della lettura. Intanto, lungo tutto il libro, scorrono i nomi e le opere di autori più o meno noti e l’autore può con impertinenza dire il bello e il brutto su tutti, perché è la sovrana che parla, e a lei tutto è consentito, anche perché nessuno di quelli che la circondano sa di cosa stia parlando! Per non dire dei capi di governo inglesi o stranieri! Arrivano a sudare quando è il momento dell’incontro con la sovrana…che strana abitudine questa del libri e della letteratura!
Accanto al ritmo andante che offre spunti di ilarità, ma sempre contenuta dalla vis media inglese, il libro trova momenti di grande passione quando l’autore fa dire alla sovrana lettrice quanto un libro possa cambiare la prospettiva umana di chi legge, come, attraverso le storie lette, il proprio mondo possa allargarsi e come, una volta preso il vizio di leggere, niente può tornare come prima, quasi a dire il senso magico e stregato delle pagine che si animano davanti alla lettrice più famosa!
Un libro gradevolissimo, leggero come sa essere la scrittura di Alan Bennett. Per chi ama i libri e per chi non ne conosce ancora il fascino discreto.