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Maxima Culpa
di Marco Nundini
Pubblicato su SITO
Anno
2010-
Ibiskos Editrice Risolo
Prezzo €
14,00-
300pp.
ISBN
9788854607224
Una recensione di
Lorenza Turri
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Votanti:
8117
Media
79.27%
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Come già è accaduto nelle precedenti indagini di Loreta Assensi, passionale e giovane ispettore di polizia, anche in questo Maxima Culpa, giallo all’italiana di Marco Nundini, la trama investigativa è un bel pretesto per un viaggio nello spazio e nel tempo. Nel ritmato intreccio di inquietanti ritrovamenti post mortem che scandiscono il ritmo noir del romanzo, l’investigatrice dai capelli rossi si circonda di un universo femminile capace di aiutarla a collegare presente e passato, ritrovando un tema assai caro all’autore: la civiltà della scrittura, la filografia. Non sfugge, infatti, al lettore più attento, che è proprio attraverso una tavoletta tracciata a caratteri cuneiformi che le indagini passano attraverso una rivisitazione storica del messaggio biblico. Un elemento che rende, nel romanzo, ancora più forte l’ancestrale confronto tra bene e male, luce e tenebre, tema di fondo del libro. Ed è proprio questo legame filografico che consente al narratore di rappresentare la bigotta comunità di fedeli, che fa da fulcro alle vicende di Maxima Culpa, nella visione del mondo di chi è vissuto quattromila anni fa. Un mondo di sopra, ben impersonato dai parrocchiani che vivono tra le colline della Verona bene e che nascondono i loro peccati tra le preghiere che riecheggiano nella piccola San Michele in Monte, e il mondo di sotto che riflette il tribolato quotidiano della città dove vive la “gente qualunque”. Due semisfere che formano un globo. Una di quelle palle di vetro piene di neve che Marco Nundini, di tanto in tanto, si diverte a rimestare, giusto per confondere le acque e nascondere, fino all’ultima riga, il vero volto di chi uccide. Un giallo avvincente, pieno di sfumature, prestazione in crescita rispetto al precedente Vite Corsive (già recensito in Progetto Babele).
La quarta di copertina: in una Verona letargica per il caldo estivo, Loreta Assensi, giovane ispettore di polizia, indaga su alcuni strani episodi accaduti tra le boscose colline che sovrastano la città scaligera: ragazzate e nulla più secondo i suoi superiori. Nessuno sospetta quanto la sensuale investigatrice sta per scoprire. Un brutale omicidio macchia di sangue i sentieri che corrono tra le ville della Verona bene, un'ombra maligna che serpeggia tra i pini ed i cipressi delle Torricelle. Lassù, dove lo sguardo abbraccia un panorama fatto di campanili, croci e santità, la fede di un'intera comunità parrocchiale vacilla alle lusinghe del peccato e nasconde verità inconfessabili tra le pieghe della devozione. Un'indagine senza respiro che, tra piste internazionali e mitologiche visioni di un oriente biblico, racconta l'eterna lotta tra il bene ed il male.
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