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Anno
2005-
Feltrinelli
Prezzo €
7-
135pp.
ISBN
9788807818554
Una recensione di
Simonetta De Bartolo
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Media
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L’ “Arcobaleno”, ristorante, luogo di ritrovo e ambiente familiare per chi vi lavora, scuola di vita per la protagonista dell’omonimo romanzo di Banana Yoshimoto; l’arcobaleno sulla laguna, creato dall’incontro dei bagliori delle squame colorate dei pesci con l riflessi dell’acqua, l’arcobaleno. Iride della mitologia greco-romana, via attraverso la quale Mercurio recapita agli uomini i messaggi degli dei,l’arcobaleno, alla fine del romanzo, come segno del destino, speranza.
L’onirismo di Presagio triste (Feltrinelli, 2003 ), presente nelle prime pagine, costruito, questa volta, grazie ad immagini e a sensazioni, come il dormiveglia della protagonista, il cottage sull’acqua della laguna, gli squali inoffensivi, ecc, scompare, poi, per cedere il campo, attraverso un breve, ma efficace, esame etnologico, alla rappresentazione di alcune differenze comportamentali tra gli abitanti di Tokyo, legati in primis alla pratica del do ut des, che si complicano la vita da sé, lontani dalla natura e dalla sua armonia e, per questo, inevitabilmente destinati ad un fallimento esistenziale, ma anche economico, e i provinciali, all’’eccellente descrizione degli stati d’animo di Eiko, che tanto ci appaiono veri da farci supporre dell’autobiografismo, ad una narrazione realistica, avvolgente e coinvolgente. Lo stile di Yoshimoto è, come sempre, lineare, semplice, non ricercato, ma la struttura narrativa è, in questo caso, più elaborata e originale che in Presagio triste .
Gli affetti familiari, il calore umano, la disgregazione del nucleo familiare e la sofferenza per la perdita di persone care, di cui ci si può fidare ciecamente, la solitudine, la malinconia, l’orgoglio e la soddisfazione del proprio lavoro, la funzione evocativa del cibo, la convivialità come forma di comunicazione sono anche qui tra i temi più cari alla scrittrice. L’amicizia, l’affetto e l’amorevole cura degli animali e delle piante, che, come verificato scientificamente, trasmettono energia e danno aiuto psicologico, ci ricordano che, come afferma Tiziano Terzani in Asia (Tea, 2003), “La vita di ogni giapponese è dominata dalla ricerca dell’armonia”.
La protagonista, dotata di particolare sensibilità, prende coscienza, e così anche il lettore, del sentimento d’amore per il proprietario dell’Arcobaleno. attraverso il muto linguaggio dei gesti, degli sguardi. del cibo e, infine, della sessualità, come se sorseggiasse una nuova bevanda, un po’ alla volta per gustarla meglio e conservarne più a lungo il sapore, titubante e incerta perché “Niente spaventa come ciò che non si conosce”.
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