Elogio del blu è lo scrigno che si fa custode di sei perle, sei racconti, sei storie ben definite rispecchianti sfaccettature e tratti di vita principalmente di donne, ma non solo, racchiuse in archi temporali divergenti, in luoghi talvolta completamente estranei l'uno all'altro. Si portano alla luce (fioca) le ossessioni, la depressione, il mistero che l'autore mai chiarisce apertamente, lasciando a chi legge il compito di arrivare alla soluzione, immaginarla, chiederla a se stessi... temerla.
In ognuno di questi tratti, il ghost assume forme ed "identità" differenti, non rimane relegato al suo status nominale di "spirito" strettamente definito, ma diventa di volta in volta un essenza, si tramuta come un demone in ossessione ed in fobia, nel mistero e nel fato impossibile da sfuggire come un marchio di famiglia , nell'infelice solitudine di un uomo, in una società sull'orlo dell'ulteriore decadenza post nucleare. Si incontrano così situazioni ambigue, dove la realtà si sdoppia e si pone su livelli differenti in tempi differenti e vive, o così appare, a noi che leggiamo oltre che ai personaggi che scorrono nelle storie.
Il piano parallelo agli scritti è senz'altro la qualità narrativa nelle mani di Armando Saviano, il suo sapere e la sua cultura che si mostrano per il piacere della lettura, danno forza e sostanza al racconto, e delineano perfettamente uno stile, che si potrebbe riconoscere come un marchio in cui identificare ogni parto creativo dell'autore, di cui terminato il libro ci si sente appagati ed insieme inquieti per i misteri ancora sospesi tra il chiaro-scuro delle nostre menti, nel Blu.