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Gli scali del levante
di Amin Maalouf
Pubblicato su SITO
Anno
2000-
Editore Bompiani
Prezzo €
7-
192pp.
ISBN
2147483647
Una recensione di
Flaviana Zaccaria
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Con una voce armonica e dolcemente ritmata sulle melodie orientali Amin Maalouf trasporta ancora una volta il lettore nella Storia, in quelle stesse grandi pagine della Storia che riempiono di parole e di fotografie i manuali scolastici. Ed e’ proprio da una di quelle foto, stampate su di un manuale sfogliato milioni di volte, che inizia il suo romanzo “Gli Scali del Levante”, con l’incontro fortuito in una giornata parigina con uno dei protagonisti di quella storia che troppe volte sembra fatta solo di fredde e irreali parole.
Attraverso la storia personale di questo insolito e quasi involontario partecipante libanese della Resistenza francese, Maalouf ripercorre gli anni della caduta dell'impero ottomano fino alla nascita dello stato d'Israele, guardando a tutti questi avvenimenti attraverso gli occhi di un discendente della dinastia ottomana decaduta che, fermamente avverso alla guerra e all'odio tra gli uomini, si oppone con la sua vita, le sue amicizie e il suo amore alla caduta di questa pacifica Babele rappresentata dagli Scali del levante, di quell'epoca "in cui uomini di tutte le origini vivevano gli uni accanto agli altri, e mescolavano le loro lingue", in un continuo dialogo e arricchimento che fece cosi' grande la cultura umana.
Ossyan, questo il nome del protagonista - che in turco significa "disobbedienza", "rivolta" -, nasce appunto al tramonto di quell'epoca felice di mescolanza e di pace, epoca a cui anela, che cerca di mantenere e di ricreare intorno alla sua persona, passando, talvolta in modo del tutto fortuito, attraverso le grandi guerre e la nascita delle grandi incomprensioni tra gli uomini, cominciando, parallelamente alle grandi guerre che tutt'ora interessano il Medio Oriente, una guerra personale contro il mondo e i suoi impetuosi cambiamenti. In fuga dal sogno paterno che lo vuole dirigente rivoluzionario, Ossyan approda in Francia agli inizi della dominazione tedesca, dove - entrato nella Resistenza -incontra Clara, una donna ebrea che diventera' sua moglie: ed e' proprio attraverso il suo amore per lei che Ossyan, tornato come un eroe in patria alla fine della Seconda guerra Mondiale, comincera' la sua guerra personale contro la divisione tra musulmani ed ebrei, guerra che lo condurra', dopo anni di impedimenti e di ostacoli alla sua felicita', di nuovo a Parigi, per scoprire, vent'anni dopo, se da questa incredibile guerra l'uomo sia uscito vincitore o vinto.
Maalouf , ascoltatore attento e partecipe a cui e' dato solo di registrare la voce viva di Ossyan, lascia infine rispettosamente il suo protagonista a scoprire cosa fara' di lui la storia, cosi' come lascia in sospeso il lettore sul filo della speranza, a chiedersi se la Storia ha infine mietuto tutte le sue vittime.
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