Il carnefice racconta la storia di Danny, una ragazza di origini africane che, una sera, viene aggredita all'uscita dal lavoro. La salva il suo amico e datore di lavoro, Drug Machine, ma da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Uno strano messaggio la informa che la sorella, che lei credeva morta, in realtà non lo è.
Danny e l’amico, con l’aiuto del poliziotto Mariolino, cominciano a fare indagini private, imbattendosi in Bonnie, con la quale la ragazza avrà un’intensa relazione fisica (con tanto di scene erotiche davvero ben scritte).
La verità sconvolgerà la comunità, portando a galla parecchio marciume. Danny salverà sua sorella e libererà altre ragazze da una prigionia turpe.
Ammetto che ero quasi tentata di non procedere nella lettura del libro. Sia per la presenza di alcune scene assolutamente votate alla vendetta più pura che per l’uso eccessivo di scurrilità.
È comprensibile che un personaggio di un romanzo possa usare un linguaggio volgare; così come lo usino coloro che appartengono al suo entourage. Ma che tutti i personaggi utilizzino questo modo di esprimersi, mi è sembrato eccessivo e ha frenato un poco la mia avidità di lettrice.
Il libro è risultato vincitore del premio Roberto Rossellini, ed è un noir diverso dai soliti con pregi che ne superano i difetti.
Da Il venerdì di Repubblica: Una storia abruzzese che viene dal Texas, con molte suggestioni pulp.