Siamo nel paese immaginario di Avechot tra le Alpi del Sud Tirolo.
Tutto ha inizio quando l’agente speciale Vogel viene ritrovato con le mani ed i vestiti insanguinati, sembra che non si ricordi esattamente cosa sia accaduto così la storia parte a ritroso, ricostruendo quanto è avvenuto nel piccolo paesino: una ragazzina scompare, forse è stata rapita, probabilmente uccisa.
Vogel ha alle spalle una brillante carriera, ma spesso ha ceduto alla tentazione di avvalersi dei mass media, anziché delle classiche tecniche di investigazione. Vuole risolvere a tutti i costi i suoi casi e, quando non ci riesce, non esita ad inventare di sana pianta le prove mancanti. Intendiamoci, lui è sicuro di sapere chi sia il colpevole, quindi non vede perchè si debba perdere tropo tempo a dimostrarlo.
Anche qui non tarda ad agire come suo solito; del resto, tutti gli indizi fanno pensare che il colpevole sia un professore che si è appena trasferito nel paesino.
Solo che, poi, salta fuori una vecchia vicenda. Tanti anni prima, delitti analoghi, stessi metodi. Forse la persona arrestata non è il vero colpevole, forse è tornato il serial killer di quel lontano passato... Forse.
Un ottimo romanzo, che mi ha ricordato un caso di cronaca piuttosto discusso ed ancora dubbio.
Ancora, quando il professore viene messo in carcere, viene pestato duramente dalle guardie. Non sono nuova a storie di questo genere, reali. Da anni collaboro con ergastolani e detenuti di vario genere, e mi ha fatto piacere che lo scrittore ne abbia voluto parlare.
Mi trova, inoltre, d’accordissimo lo sdegno dell'autore nei confronti delle trasmissioni televisive che processano le persone ben prima che lo faccia un tribunale e dei personaggi che le frequentano, autoproclamatisi "esperti" senza che nessuno riesca a capire a quale titolo e con quali meriti.
Un libro che consiglio, come quasi tutti quelli di questo abile criminologo e scrittore.