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Nero tropicale
di Gordiano Lupi
Pubblicato su SITO
Anno
2003-
Terzo millennio Editore
260pp.
Una recensione di
Simonetta De Bartolo
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E' un po' come leggere le favole del poeta greco Esopo in cui gli animali parlano ed hanno sentimenti umani e la cui morale complessiva ci introduce nella spietata realtà del vivere quotidiano. Così Nero tropicale, con i suoi racconti, da una parte ci lascia sospesi nella fantasia, nel mistero, nel dubbio sull'impossibile (Sangue tropicale, La vecchia ceiba, La coda del caimano) che diventa cruda realtà, macabra e tangibile (Il sapore della carne, Parto di sangue), e dall'altra, ora esplicitamente attraverso una descrizione dettagliata, ora implicitamente, ci fa conoscere Cuba a mo' di guida turistica e, insieme, di studio etnologico.
Si fa fatica a distinguere il reale dall'irreale: se da un lato, infatti, le descrizioni paesaggistiche, dallo stile colorito e pittorico, sembrano frutto di fantasia, dall'altro le leggende che si tramutano in realtà, narrateci con tono solenne, vengono simulate come vere. Gordiano Lupi ci dipinge Cuba, che geograficamente somiglia ad un caimano, con brevi ma frequenti schizzi di paesaggi naturalistici, immersi nel clima tropicale, la cui atmosfera idilliaca e la bellezza non contaminata si contrappongono alla vita difficile e cruda e allo squallore di certi quartieri della capitale, L'Avana, la maggiore e la più bella città delle isole caraibiche. Lo scrittore analizza la miseria materiale del resto dell'isola. Ai grattacieli della capitale, nella narrazione, si affiancano le abitazioni povere dei villaggi; la miseria degli abitanti, la loro rassegnazione, il desiderio di una vita migliore per i figli o quello delle ragazze in cerca di stranieri ricchi.
Gordiano Lupi si sofferma sulla vita e sulla mentalità della popolazione cubana; ambienta la narrazione in una società che risente dell'immobilismo governativo di Fidel Castro, storico interprete del forte malcontento delle masse contadine verso la borghesia agraria e gli Stati Uniti, delle idealità comuniste fautrici di cambiamenti positivi mai concretizzati, anzi impediti ulteriormente dall'arretratezza economica dovuta soprattutto alle sanzioni economiche, all'assenza di reti autostradali e di mezzi di trasporto adeguati.
Tutte le trame dei racconti ruotano intorno a scene di atroci delitti, a volte molto raccapriccianti; diviene, pertanto, elemento fondamentale, sempre presente, il sangue, sia umano che animale. La brutalità e l'attuazione degli omicidi è legata, nei primi tre racconti, a leggende che hanno presa sulla gente, a premonizioni che si avverano; è in questo contesto che la vecchia ceiba e il fiume Yumurì incutono timor sacro e che i riti della santerìa, molto diffusi a Cuba, fanno da sfondo agli episodi macabri.
Nonostante il libro appartenga al genere noir, lo scrittore, dimostrando ancora una volta la sua fine sensibilità, dà un'importanza fondamentale al mondo degli affetti familiari e non (particolare è il legame tra padre e figlio/a) e dei valori, più presenti e più vivi nei villaggi che a L'Avana.
Il ricordo è presente in ogni racconto come un'eco profonda: il ricordo come testimonianza di ciò che ha fatto Giovanni in Sangue tropicale, il ricordo di persone non viventi in La vecchia ceiba, di un amore in La coda del caimano, degli orrori della guerra in Il sapore della carne e, infine, quello della giovinezza passata in Parto di sangue.
La narrazione è in prima persona e fatta sempre dal protagonista. Una scelta, questa, che rende più realistiche le scene degli omicidi e più veri i sentimenti, le emozioni e le paure del soggetto principale.
Tutti i personaggi principali sono delle vittime: Giovanni è vittima di una macumba in Sangue tropicale, Maria è vittima di una violenza sessuale in La vecchia ceiba, ecc.
Lo stile di G.Lupi è conciso, agile, espressivo ed immaginoso. Il linguaggio è corrente ed esotico; spesso ricorre all'uso di frasi brevi, per esprimere sensazioni varie, e di lunghe pause fra un pensiero e l'altro, utili a far riflettere sulla trama.
Indubbia è la conoscenza del mondo cubano da parte di Gordiano Lupi e indubbio è l'amore per quella terra. Altrettanto notevole è l'abilità dello scrittore nell'innestare sentimenti profondi su un tema macabro.
Una recensione di Simonetta De Bartolo
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