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Lettere a Felician
di Ingeborg Bachmann
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Nottetempo
Prezzo €
6-
52pp.
ISBN
9788874521593
Una recensione di
Katia Piccinini
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Abbandonata tra erbe, rugiadosa e tiepida, il viso in faccia al laccato intatto e turchino del cielo. Così Ingeborg Bachmann, tenera al mondo (ha 20 anni quando scrive), pare aver forgiato il luccichio di queste lettere che sono una invocazione all’Orsa maggiore perché cada in terra il cielo e i boschi, le valli, le membra e il fiato, trovati da amore, siano benedetti: se tu fossi qui sarei come un puro fiore di ciliegio, come le rose silenziose lungo il lago o le nuvole sui boschi. Stendo la mano pigra nel sole e mi riempio di delizia. Lettere d’amore che sono il prepararsi del cuore come quello di una innamorata chiusa nelle stanze che attenda l’apparire del volto desiderato e, sia timorosa sia risoluta, corra dallo sguardo sulla via al sicuro del letto e da lì, ancora, col petto in mano, all’attendere sospeso: aspetto. No, non posso aspettare…Vado incontro alle cose, agisco. Ora manca solo la felicità dell’appagamento. Quante preghiere oggi dovrà ancora sentire Dio. E io chiamo preghiera questo balbettio dell’attesa. Lettere che sono come un sospiro, così turgidamente femminile – e di quel femminile lirico, antico e albeggiante ormai smarrito – da far balenare il lucore della veste e della mano della Dickinson – bianco, come il verso - reso morbido e sensualmente riscaldato dal roseo ispirato della Plath: vorrei inginocchiarmi davanti a te, per vedere la gioia venire dalla tua amata bocca. Ti stringo tra le mie braccia nel più puro amore dell’eccesso. Perfino il freddo notturno fuori dalla mia finestra diventa in me un brivido di calore. Questa audacia è così divina. Respiro pace, incendio e natura. Lettere che figurano il gesto, lento ma inesorabile, e fanno il suono, frusciante di foglie, della resa del cuore, di quel suo disarmo che fa cedere e vince e trascolora l’intorno: Nel mezzo di un bosco bellissimo. Tutto è per te. L’intera valle. E io. Quel disarmo del cuore che è la sua genuflessione all’Amore.
Una recensione di Katia Piccinini
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