Non è un errore, il titolo è proprio Angelo SenzaDio tutto attaccato. Perché Lorenzo, il protagonista, è un ergastolano che ha deciso di allontanarsi da tutti, anche da Dio, per riuscire ad essere abbastanza forte da sopravvivere alla sua pena.
Entrato in carcere per una rapina, diventa un assassino in carcere. Legittima difesa? Anche. Quello che accade in quelle mura non è sempre limpido, non sempre risponde alle leggi dei perché e dei come.
Nel corso di questo libto, scritto come una strana fiaba, con frase brevi e serrate, Lorenzo, a un certo punto, incontra un Angelo. Un bellissimo Angelo donna che solo lui può sentire e vedere. Sa benissimo che è solo frutto della sua fantasia, eppure, in alcuni momenti, quell’Angelo pare davvero esserci.
E non è certo un Angelo canonico! Anzi! Dice parolacce e non esita a prendere il suo protetto a pugni ed a calci!
Ma, forse, per farsi ascoltare da un SenzaDio, servono sistemi spicci.
Un giorno Lorenzo viene trasferito nel carcere delle scimmie, una prigione con soli 20 detenuti, i più cattivi, i più pericolosi.
Ma anche qui, a quanto pare, ci sono cattivi che lo sono più dei cattivi: le guardie, infatti, organizzano scontri fra i detenuti. Divisi in due squadre, li fanno lottare come animali, non importa se qualcuno di loro muore: si sa, qualche incidente in carcere può sempre capitare. E capiterà.
Nella prefazione, Agnese Moro, scrive: “…Parla della possibilità di cambiare che ogni essere umano ha dentro di sé. E di quanto sia importante non essere mai lasciati soli”.
E proprio questo comprende il protagonista, dopo aver intrapreso un percorso di luce insieme al suo Angelo.
L'autore:
Carmelo Musumeci è detenuto dal 1991. Entrato in carcere con licenza elementare ne ha fatta di strada, conseguendo ben tre lauree. Ha già scritto diversi libri, tutti ambientati in carcere, con contributi, tra gli altri, di Erri De Luca e Margherita Hack.
“Le storie vere non piacciono mai, per questo scriverò che questa è una storia inventata”.