Opera finalista al Premio 1 Giallo x 1.000 quarta edizione. Inghilterra, 1955. Cos’hanno in comune una serie di suicidi avvenuti tra il 1925 e il 1942 a Spennington? La casa, ribattezzata Red House, villa austera e fatiscente dove, tredici anni dopo gli ultimi fatti di sangue, ogni notte si rifugia l’unica ragazza sopravvissuta. Imryel Davis, ritenuta incapace di intendere e volere, da diciassette notti fugge dalla struttura dov’è ospite. E da altrettanto tempo, l’ispettore Roland Ferguson cerca di capire il gesto apparentemente privo di logica della ragazza. Affiancato dal giovane agente Justin Hugh e l’affascinante segretaria Anita Stone, Ferguson si ritroverà coinvolto in una storia d’amore e di morte, capace di sondare le profondità dell’animo umano fino a illuminare quei luoghi d’ombra che, a volte, sarebbe meglio dimenticare.
Terzo classificato alla quarta edizione del premio "un giallo per mille" indetto dalla 0111 edizioni, questo romanzo ha tutte le caratteristiche che servono per essere definito sia giallo che thriller psicologico. Siamo negli anni '50 in Inghilterra, nella città di Spennington, nella villa disabitata ribattezzata Red House, dove ogni notte si rifugia Imyriel Davis, unica sopravvissuta a oscuri fatti di sangue avvenuti anni prima. Alla ricerca dell'amato, e apparentemente inesistente, Ishmael, Imryel viene recuperata tutte le mattine dall'ispettore Ferguson che la riporta alla clinica da cui la ragazza scappa, e dove da anni è ricoverata a causa di precarie condizioni mentali. Allarmato dallo stato mentale della ragazza e dal alcuni elementi tornati alla luce anni dopo la chiusura dell'indagine che vede coinvolta Imryel, Ferguson chiede la riapertura del caso puntando il riflettore su quei luoghi d'ombra dove, a volte, il passato si ferma e si trattiene.
La narrazione è divisa in più punti di vista che permettono al lettore di farsi un quadro chiaro sulla vicenda. Le voci narranti sono quella di Imryel, dell'ispettore Ferguson, dell'agente Hough, dell'ispettore capo Black e del giornalista Smith. I personaggi minori sono visti dagli occhi di questi principali, tranne una leggera parentesi a metà narrazione dove la voce narrante diventa quella della segretaria Anita Stone. Un tocco originale che concretizza la vicenda.
Alcuni elementi che, inizialmente, sembrano appartenere al paranormal vengono infine spiegati e i vari cerchi si chiudono perfettamente. Ambientato tra ville in declino, scuole chiuse, case abbandonate, luoghi d'ombra appunto, ma anche tra le ombre della mente, dove anche i più oscuri segreti trovano rifugio. Ho apprezzato molto questo binomio. Un libro non troppo lungo, con capitoli brevi e incisivi che si legge tutto d'uni fiato.