Conosciamo tutti, o quasi tutti, quel bellissimo libro di Raymond Queneau, tradotto in italiano da Umberto Eco, in cui l’autore francese dipinge per ben 99 volte, in 99 modi diversi, la stessa scena di vita quotidiana. Come avrete intuito, mi riferisco a “Esercizi di stile”, in cui Queneau ci delizia con la traduzione intralinguistica, ovvero con esempi di “interpretazione di segni verbali di una lingua per mezzo di altri segni della stessa lingua”, (Jakobson, 1959).
Scrivere è teorizzare, narrare, inventare, creare, cambiare... ma anche giocare!, (a proposito, ho accostato deliberatamente al verbo “scrivere” tutti verbi della prima coniugazione!). Giocare? Sì, perché la lingua è come una palla di pongo nelle mani dello scrittore, (e del traduttore), che la modella a suo piacimento e decide quale forma farle prendere. Naturalmente, come in ogni gioco, si devono rispettare regole rigide e rigorose (quattro vibranti di seguito... tautogramma in “r”!): nel nostro caso si tratta delle regole grammaticali e sintattiche della lingua in cui si scrive.
Ma ora basta con i preamboli, entriamo nel vivo del gioco. Partiamo da una citazione famosa di un autore e divertiamoci ad applicare diversi esempi di traduzione intralinguistica al fine di riscrivere la stessa citazione in una forma diversa, senza alterarne il contenuto, o significato, o sostanza, o essenza, se vogliamo fare un giro di riscaldamento come fanno i piloti in pista e iniziare subito a pensare a un gruppo, un insieme, una collezione, una serie, una sequenza di sinonimi.
Ho scelto una citazione di Galileo Galilei, la riporto di seguito:
“Io stimo più il trovare un vero, benché di cosa leggiera, che ‘l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna”.
(Galileo Galilei, Opere, volume IV)
Il primo gioco che mi diletto a fare con la frase di Galileo è il lipogramma. Quest’ultimo consiste nell’eliminare una lettera, che può essere una vocale o una consonante. In questo caso, riformuliamo la citazione togliendo per esempio la vocale “a”. La nuova frase diventa: “Cogliere il vero in questioni poco considerevoli è pur sempre più prestigioso del discorrere per molto tempo su temi più notevoli e non scoprire certezze”. Proseguiamo omettendo la lettera “o”: “È più rilevante individuare la verità anche in fatti marginali, anziché seguitare a disputare su temi più significativi senza giungere ad alcuna certezza”.
Passiamo adesso al secondo gioco. Proviamo a rielaborare la citazione utilizzando soltanto alcune parti del discorso. Cominciamo scrivendo tutti verbi, ovvero vietando sostantivi, aggettivi e avverbi! La frase di Galileo diventa: “Stimo disputare per giungere ad accertare; sdegno seguitare a dialogare senza poter verificare”. A questo punto bandiamo aggettivi, verbi e avverbi per impiegare solamente sostantivi. La frase può essere riscritta in questo modo: “Stima per dispute con individuazione e scoperta di verità su tipi e tipi di questioni”.
Dulcis in fundo, per il terzo tipo di vincolo formale entriamo nel campo dell’enigmistica. Chi non si è mai cimentato con la settimana enigmistica? Magari in spiaggia, o sul letto, o in treno per distogliersi da quell’ondata di pensieri che avvolgono e travolgono la mente mentre (una “r” per cambiare la categoria del discorso e passare da un sostantivo a una congiunzione), scorrono chilometri e immagini.
Acrostici, mesostici, cruciverba, rebus e altri rompicapi stimolano il nostro cervello e ne attivano fino all’ultimo neurone! Sempre in riferimento alla citazione dello scienziato pisano componiamo ora acrostici e mesostici utilizzando parole inerenti al suo aforisma allo scopo di esprimere ancora una volta il significato della frase modificandone la forma.
Cominciamo con un acrostico e un mesostico costruiti con la stessa parola, il sostantivo “verità”:
V
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eridicità
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indi
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V
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iduare
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E
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cert
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E
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zze
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R
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ealtà
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aff
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R
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ontando
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I
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perf
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I
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no
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T
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ratti
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ques
|
T
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ioni
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A
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utorevoli
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margin
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A
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li
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Proseguiamo scrivendo due acrostici basati su due verbi, “stimare” e “disputare”:
S
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ignifica
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D
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ialogare
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T
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rovare
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I
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ntensamente
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I
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mportanti
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S
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ostenere
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M
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assime
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P
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osizioni
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A
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ffermazioni
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U
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nicamente
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R
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ealtà
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T
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endendo
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E
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spresse
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A
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|
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R
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avvisare
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E
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sattezza
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Dedichiamo infine un acrostico a Galileo Galilei e lo ringraziamo per averci prestato una delle sue citazioni per praticare la traduzione intralinguistica e giocare con la nostra bellissima lingua!
G
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li
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A
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forismi
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L
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e
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I
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nvenzioni
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L
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e
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E
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satte
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O
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sservazioni
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