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Capitolo 06 L'attesa e la rinascita
di Patrizia Cau
Pubblicato su SITO


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Capitolo 06 L'attesa e la rinascita

Si accorse solo quando volse lo sguardo verso il villaggio, che la vista lo aveva abbandonato.
Ecco, pensò, è finita! Un misto di sorpresa, rabbia, tristezza avvolse il suo vecchio e stanco corpo, le sue membra furono pervase da un dolore, mai provato prima e, allora capì. Si era troppo affezionato al ragazzo. Lo sapeva ma, non era riuscito a vederlo solo come un allievo. Nessun druido, poteva essere padre. Nessun druido poteva avere un figlio, putativo o biologico. Si perdeva nella notte dei tempi, questa maledizione. Ed ora era in pericolo, forse addirittura morto.
Raccolse le forze, e comandò al suo flusso sanguigno di irrorare nuovamente gli occhi, e, fu pronto a raggiungere la Contea. Doveva raggiungere la Torre del Collegio.
Questa volta il Sommo Collegio avrebbe preso un decisione, anche a costo di rischiare una sua espulsione o, peggio ancora, la vendetta di qualcuno. Per un attimo pensò a Nimor.
Aveva incalzato e sbeffeggiato il giovane Varior, solo per metterlo alla prova. Come altri anziani druidi, non stimava abbastanza i mezzosangue. Li avrebbe messi alle strette! Era o non era lui l'artefice della vittoria sul Dominio, nella Grande Guerra? Il Sommo Asenath non gli doveva qualcosa? Dovevano concedergli il beneficio, non solo del dubbio ma, anche della sua comprovata obiettività. Pervaso da rabbia, risalì la piccola altura e, si diresse, verso la Torre.
Le Guardie Druide, riconoscendolo decisero di farlo passare. Risalì la grande scala, per giungere davanti alla grande porta nera. Con sua sorpresa si accorse che era aperta. Ebbe un attimo di sconforto, aveva temuto tante volte quella eventualità. Entrò, gli anziani erano al grande tavolo rotondo. Qualcuno sembrava guardarsi intorno con meraviglia. Altri si stringevano attorno al Sommo Asenath. Si voltarono di scatto verso Terry. Parvero per un attimo non riconoscerlo. Poi senza parlare lo invitarono a sedersi. Capì la gravità della situazione.
Il Sommo Asenath, parlò.
<< Qualcosa di nefasto, vortica sulla contea! La grande porta nera, non ci protegge più! La sacra frase magica, si è come dissolta! Durante le ultime notti, si sono sentiti lamenti ed il colore del riverbero pare cambiare di volta in volta, fuori dal controllo della natura! Terry, il tuo ritorno, ci porta nuove a noi sconosciute? >>
Tutti gli avidi sguardi si posarono ora sul druido Terry.
Terry allora parlò.<< Penso di sapere cosa sia successo. Il grande Sigillo di Pantal è stato offeso. Qualcuno ha tradito!>>
Voci di scherno ridacchianti, si levarono, quasi in coro! Asenath, stesso, quasi urlò!
<<Terry! Basta con queste accuse, rimostranze, il tempo è grave! Prima mostri poco rispetto, portandoti appresso il tuo giovane apprendista, il quale ti ha di certo messo sulla difensiva! Non è possibile seminare allarme, così impunemente! Dovresti saperlo! La giovinezza, è contagiosa! Ma, per la Dea, torna in te!>>
Terry, rosso dalla rabbia, ruggì:<< Ribadisco! Tra di voi, si nasconde il traditore! I validi Varior e la grande Guardia Druidica Pique, con alcuni volontari, erano partiti ieri l'altro, alla Foresta Nera, a caccia di una prova. Questo gli è era stato chiesto! Una prova! A costo della loro vita! Qualcosa di terribile è già accaduto! Non guardarmi così Asenath, non ho usato magia ma, ho veduto tramite lui, il male aleggiare sulla spiaggia della Baia Incantata e, per un attimo, lo ho contrastato, ma temo che ci vorrà tutto il nostro sapere, per salvarci.>>
Si guardò attorno. La collera, pareva infuocargli i grandi occhi neri. Guardò quei visi, ad uno ad uno. Erano i fidati druidi prescelti ma, ora non ne era più tanto sicuro. Era come vederli per la prima volta. Sentì su di sé sguardi di sfiducia, sentì sguardi di disprezzo. Di scherno. Ma qualcuno, gli credeva. Lo sentiva, qualcuno si fidava ancora di lui. Così continuò!
<< Sappiamo tutti che la Grande Porta, ci è stata donata dalla Dea, per proteggerci dal Nemico della Contea! Essa è collegata alla Grande Muraglia! Perché fatte finta di non capire? E tu Sommo Asenath, hai paura di sapere?>>

Si udì allora un grande frastuono venire come un terremoto, su per la grande scala.
Rumori di armature, passi, grida, e poi la porta fu spalancata dalle Somme Guardie della Gran Sacerdotessa. Così essa apparve come dal nulla. Regale, sontuosa, pervasa da una luce fluorescente. Si portò quasi senza sforzo al centro della stanza. Il suo pesante mantello di Seta Rosso, ornato da migliaia di fili d’oro, fluttuava dietro di lei. La lunga veste, di Seta di Pantal, riccamente lavorata , di un rosa pallido, portava sulla spalla sinistra, il simbolo della Contea, un narciso giallo oro.
La sua bellezza, bruna, senza tempo ed il suo pallore lunare, lasciarono tutti ammutoliti.
Intorno a lei i migliori dalla sua Guardia. Le loro armature, illuminavano la grande sala. Si diceva che fossero state forgiate dal sapiente Bossom, con una mistura magica. Forse erano indistruttibili. I loro sguardi fermi, impavidi, intimorirono i presenti, che indietreggiarono, formando così un vuoto.
Così la sala fu ai limiti del collasso. In prima fila stavano Asenath e il druido Terry, con gli anziani. Gli altri, di rango minore erano sparsi qua e là.
C’era nell’aria un silenzio profondo, carico di tensione e avidità di sapere. La voce si era già sparsa. qualcuno aveva tradito, Varior con Pique ed i volontari al loro seguito, erano caduti, nella loro missione. Ma la voce più inquietante che correva di bocca in bocca, era il ritorno del Dominio! Come era potuto accadere?
Xoanon, era morto! Come era possibile che centinaia di Trolls e di Goblins stessero insieme?
Come se non bastasse una nuova razza, i Nugul temibili come animali notturni, affamati, e ben armati, stavano a centinaia nella spiaggia della Baia Incantata, dove era ormeggiata la grande Nave Nera, sventolante la bandiera dei Reietti!
Una nuova Grande Guerra stava per iniziare. La posta in gioco era la loro sopravvivenza.

Quando la Grande Sacerdotessa, iniziò a parlare, le loro paure si attenuarono. Questo era il suo potere. Cambiava la realtà. Ma forse questa volta, il suo aiuto non avrebbe però allontanato il peggio.
<< Il momento è grave! La Dea ci ha concesso il suo aiuto ma, dovremo agire con cautela e forza!
Qualcuno ha tradito! Terry ha ragione! Guardatevi intorno! Non manca forse qualcuno? Asenath! Il tuo fratello Nimor, è il traditore! Lui, vi ha mentito e preso in giro! Lui ci ha messo in pericolo!>>
A quelle parole, tutti i presenti, iniziarono, a inveire contro il traditore, il suo nome fu maledetto, per l’eternità. Ad un cenno della Sacerdotessa, di colpo tornò il silenzio.
<< Ora dovete agire, subito! Il pericolo è grande! Richiamate le valorose Guardie Druidiche, prima che sia troppo tardi! Controllate il territorio della Contea, e mettete turni di guardia, ad ogni passo del confine. Invitate le gente a non uscire dopo il tramonto. Nella Piazza della Gloria, accendete un falò, tenetelo sempre acceso, così che la Dea vi possa vedere. Formate piccoli gruppi di Cercatori, scoprite e fermate altri informatori del Dominio. Che siano rinchiusi nella Grande Torre! Organizzate le ronde! Ed ora lasciatemi con il Sommo Asenath e il druido Terry. Andate ed organizzate il lavoro. >>

Rimasti soli, con le Somme Guardie, il Sommo Asenath, chiese la parola.
I tre si guardarono per un attimo in silenzio.
Il suo volto, mostrava tutti gli anni del mondo, il suo dolore, e la sua vergogna parevano schiacciarlo. Disse con una flebile voce.<<Mio caro amico Terry, le scuse, del Consiglio e quelle mie personali, non ci risparmieranno dalla vergogna per la grave mancanza di accortezza e saggezza, che abbiamo dimostrato. Come abbiamo potuto, per un solo attimo, mettere in dubbio, il tuo valore, la tua abnegazione alla Causa? Siamo stati accecati, da sentimenti di scherno e vendetta, nei tuoi confronti, ad opera di Nimor. Lui ci ha manipolati, per i suoi scopi! Lui! Il fratello che ho accolto nella mia casa! Egli ci ha tradito! Perché? Egli collabora con il Dominio? Il nostro Circolo è stato violato. Egli ha avuto l'ardire di spiare noi tutti! >>
Così dicendo, quasi urlante, dal dolore del tradimento, parve rivolgersi alla Sacerdotessa!

E la Sacerdotessa parlò.
<<Sono addolorata, per la morte prematura del tuo valido apprendente, il giovane Varior e, ti prometto che il suo gesto, verrà ricordato con onore dalla Contea. Druido Terry, sono però contrariata, per l’avventatezza della tua decisione. Potevi fermarli! Come hai potuto mandare Pique così alla scoperta? Ora i suoi strabilianti poteri, ci mancheranno, ed anche la sua potente spada.
Certo, tu Sommo Asenath, li hai spinti a questa insensata scelta. Grande è la tua colpa!
Il traditore Nimor, è stato trovato, da un mio fido, nei pressi della radura di Waldu. E’ morto. Dovete sapere che prima di morire ha confessato di avervi spiato, e venduto le informazioni all’elfo nero Onigo! Xoanon è vivo! >>
A quelle parole, il vecchio druido Terry, scattò in piedi! Il suo pallore era evidente! Asenath, ebbe un vacillamento. Riuscì a mormorare, gravemente.<< E’ vivo, Terry! Ti rendi conto? E’ riuscito a salvare Xoanon! La fine ci attende!>>
I pensieri vorticavano, nelle loro menti, inarrestabili, come enormi ondate di marea.
Davvero l’elfo nero Onigo, riuscito illeso dal grande scontro, si era portato il moribondo Xoanon, nella Foresta Nera? Dunque l’aveva salvato! Ed ora, insieme, volevano distruggere il loro mondo!

La Sacerdotessa, continuò. << Xoanon è vivo!Tramite Onigo si è servito di Nimor! Non avere pena, Asenath, per la sua dipartita, dovevi sentire come vaneggiava e si vantava, delle prodezze altrui, il malvagio traditore Nimor! Ha detto che avete i giorni contati! Neanche la Dea vi potrà aiutare! Ha detto che non potete neanche immaginare, quali agonie vi attendono! Quali poteri, metterà in gioco, il Dominio!
Per il momento, non posso accertarlo ma, penso che sia stato ucciso con la xenite!>>
Lo sguardo dei presenti incredulo, vagava, cieco sulla grande sala, sbigottimento e terrore, apparve sul volto degli astanti.

<< Terry, tu sai!>> - disse la Gran Sacerdotessa. Terry, mosse, la testa, in segno di assenso.
<<Cosa hai visto, quando accompagnavi col tuo pensiero il giovane Varior? Hai potuto, con la magia nera, sublimare i cumuli della spiaggia, non è vero? Hai agito bene ma, questo non li ha salvati del tutto. Sappi che chi ci spia, sa tutto ed ora aspetta la vendetta, degli Dei dell’Olem! Tornerà a loro utile! Quanto a noi, occorre, arrivare alla Grande Muraglia in forze e, creare un primo sbarramento. Utilizzeremo le Polveri dell’Elfo Bossom. I Trolls saranno condizionati, ma i Goblins ne sono immuni. Quanto ai Nugul, di cui ho saputo la presenza, sulla spiaggia della Baia Incantata, so alcune cose, ditemi a suo tempo da Mord, quando, con parere contrario della Dea, manipolò le leggi della natura. Tu Terry, accompagnato dalle migliori Guardie Druidiche, dovrai arrivare alla Grande Muraglia. Quei giacimenti di xenite, devono essere controllati e resi impenetrabili alla loro vista. Il loro piano è prenderli! Ci sono cose, che solo io so! A suo tempo verranno rivelate! Ma una cosa dovete sapere, bisogna trovare un’altra fonte di xenite pura, che contrasti quella reattiva! Solo un sangue nobile, scelto dal suo coraggio, potrà innescare la reazione! Il tempo ci è contro! Il compito è arduo ma, non abbiamo scelta! Adesso, Vorrei rimanere sola con te, Terry!>>
Il Sommo Asenath, guardò la Sacerdotessa e il druido Terry, abbassò il capo e disse: << Risponderò personalmente del tradimento di mio fratello Nimor, questo, sarà il prezzo che pagherò, per la mia stoltezza. Possiate al momento accettare le mie umilissime scuse. Mi metterò all’opera per organizzare, la partenza di Terry! Adesso vado!>>
Terry, mise una mano sulla scarna spalla, del Sommo Asenath e gli fece un cenno di consenso.
Sentirono i suoi passi allontanarsi stanchi, superare la sala e, poi giù per la grande scala.
Rimasti soli, si sedettero. Solo il loro occhi parlavano

Pique, trattenendo il fiato, riemerse in una piccola grotta. Era veramente esausta e, macchie di sangue, emergevano qua e là dalle sue vesti. I grandi rovi maculati, apparsi dalle rocce, avevano spine enormi ed affilate. E che dire delle enormi maclure spinose e filiformi? Pensava fossero solo una leggenda ma, si era dovuta ricredere.
Aveva recuperato, per fortuna la spada, che giaceva ora al suo fianco, come in attesa.
Le urla strazianti di Varior, riecheggiavano ancora nella sua testa. Povero ragazzo! Quale fine ingrata, per una giovane vita! Pensò al dolore che ciò avrebbe causato a Terry.
Pensò al suo adorato padre, che era venuto in suo soccorso, e pianse. Sapeva che non aveva tempo da perdere, la missione era più importante della sua stessa vita! Si rialzò e iniziò a ispezionare la piccola grotta.
Non ricordava, di avere mai visto un posto così strano. Le rocce sembravano come adagiate al suolo. Erano morbide, vellutate al tocco, il loro colore tendeva al verde smeraldo. Non erano muschi, però! Allora, ricordò che prima sulla spiaggia, quella nebbia densa e lattiginosa che li aveva avvolti era anch’essa verde!
Un nesso? Doveva capire! Prese la spada e incise una porzione di una piccola roccia. Nell’attimo stesso del contatto, partì una scintilla blu e, per una reazione chimica a lei sconosciuta, questa si staccò e, cominciò a dividersi in tanti piccoli cristalli, le cui molteplici facce, brillavano dei colori più mirabili, che avesse mai visto. Ne raccolse uno e lo avvicinò al volto per vederlo meglio.
La sua paura fu grande, quando si accorse che vedeva tutte le parti del suo animo! Dolore, paura, rabbia, sete di vendetta, gioia, stupore! Era come se i suoi sentimenti, fossero da sempre imprigionati dentro quel cristallo! Com’era possibile? Sapeva che c’erano della cose, note solo ai più potenti druidi e, questa parte della Baia era da sempre interdetta agli abitanti della Contea!
Forse per le rocce? La grotta ne era piena. Sembrava, però che nessuno ci avesse mai messo piede. Questo la tranquillizzò. Raccolse i piccoli cristalli e, li nascose nella veste, e si diresse verso una diramazione verso est.

Quando aprì gli occhi Varior, pensò di essere precipitato nel mondo dell ’Olem!
Una grande ferita, si era aperta, al suo fianco destro. La sua armatura, era ancora più malconcia, dall’incontro col Nugul! Era come liquefatta! La ferita inflittagli dallo scontro con quell’essere, si era riaperta. Tutto il corpo era percorso da migliaia di graffi sanguinolenti, causati da quelle enormi piante spinose, apparse per magia dalle rocce. Era precipitato in una sorta di cunicolo, che continuava all’interno della terra. L'imboccatura era parzialmente istruita, da piante e cumuli di terriccio, smossi durante la caduta. Sentiva ancora in bocca, quel sapore amaro di quella strana umidità, che li aveva avvolti. All’inizio non si era accorto quasi di niente. Quella sensazione di euforia che si era impadronita di lui, l’aveva portato dolcemente all’incoscienza. Ben presto però, qualcosa lo aveva riportato ferocemente alla veglia e, allora in balia di migliaia di spine enormi ed affilate, urlava dal dolore e dalla disperazione. Provò paura, paura di morire. Con uno sforzo, quasi impensabile, dato il suo stato, riuscì a togliersi l’armatura. La sottile maglia di seta, era a brandelli. Ancora una volta la potente magia di Pique lo aveva salvato! Quanto ancora poteva sfuggire alla morte, che sembrava essere il suo destino più immediato? Sospirò. Fece titubante, qualche passo all’interno del cunicolo e, arrivò ad una pozza d’acqua. Bevve con avidità e si rinfrescò le ferite. Il sangue sembrava ormai rappreso, ma i bordi dei tagli erano gonfi e mostruosamente viola. Il dolore cominciava a crescere. Tagliò a pezzi la maglia, ne fece piccoli cumuli e, coprì le ferite, ed infine si rimise l’armatura. Non poteva fare di meglio. Poteva solo aspettare il peggio! Decise di seguire il sentiero. Stranamente, filtrava all’interno, una pallida luce, anche se non riusciva a scorgere nessuna apertura.
Questo facilitò il suo incerto cammino. Ad un certo punto, cadde stremato. Non seppe dire quanto tempo, rimase in balia dell’inconscio. Bruciava, dalla febbre e dal dolore lancinante. Pianse disperato, pregò la Dea, di accorciargli la sofferenza. Pensò al vecchio Terry. Averlo deluso, gli pesava quanto il suo dolore. Riprese il cammino. La roccia prima farinosa e perlacea, delle pareti, cambiava colore, e consistenza. La toccò, era morbida, vellutata, tendeva al verde. Rimase un attimo sconcertato, e riprese il cammino. Giunse in una sorta di camera. Al centro c’era un piccolo laghetto, frutto della raccolta di acque sotterranee percolanti. Intorno stavano delle grandi rocce, sembravano dei grandi troni. Erano sette. Sembrava un circolo. Si avvicinò. Nessun segno, nessuna impronta. Sembrava essersi conservato così, da millenni. Da vicino, si accorse che il laghetto era circondato, da piccole rocce rotonde, verdi smeraldo. Anch’esse erano sette. Le toccò, riconobbe la sensazione di velluto, già provata, lungo il percorso.
Si sedette su una di queste e, si sporse per bere l’acqua del laghetto. Quello che seguì, fu una strana reazione a catena. Quando l’acqua raggiunse la sua bocca, il suo corpo ebbe un guizzo. Sentì una potente energia spandersi velocemente, in ogni cellula del suo corpo sofferente. Sentì ogni muscolo, stendersi, ogni osso vibrare. Poi così come era iniziato, più nulla. Si accorse allora che era immerso nel laghetto, sembrava senza fondo ma, era un’illusione. I piedi toccavano un pavimento morbido, anch’esso vellutato, perlaceo. Guardò il suo corpo. L’armatura era intatta. Le ferite erano solo un ricordo. La sua mente era vigile, attenta, sembrava non avesse limiti. Vedeva con la mente. Ed i confini erano illimitati. Aveva la netta sensazione di essere come rinato.
Uscì dalle acque, insolitamente asciutto e, si diresse verso il trono situato a Nord. Non sapeva, perché avesse scelto proprio quello, un istinto primordiale, pareva guidarlo. Sedette.
Attendeva qualcosa?

Rimasti soli, il druido Terry, aspettava che la Sacerdotessa, gli rivelasse finalmente quello che da sempre, aveva sperato, intuito, aspettato.
Questa infine, tolse dalla veste, un rotolo e lo appoggiò con regalità sul tavolo, davanti agli occhi increduli di Terry.
Era un rotolo grande quanto due mani d’uomo. Il suo colore era indefinito, la preziosa stoffa che lo rivestiva, era Pura Seta di Pantal.
<< Prima di aprirlo e rivelarti cosa contiene, devi sapere cosa ho scoperto di Xoanon, e del suo piano. Ha scoperto, il giacimento di xenite, presente all’interno della Muraglia. Sa che utilizzando le Sacre Formule, avrà l’immortalità, perché ancora conserva sangue umano. Terry! Il suo piano è già avanti. Ha studiato a lungo. Ora conosce i poteri della xenite La Dea ha percepito chiaramente la sua presenza nei crepacci, sottostanti la Foresta Nera. La sua vista è mascherata, dalla superba vegetazione e, Varior gli era assai vicino. Anche il giovane Varior era parte della sua vendetta ma, sai già come è finita. I Nugul, sono creature notturne, resistenti, forti, totalmente condizionabili, ma, soprattutto sono potenti armi di scavo. Temo che stiano costruendo gallerie, per attaccarvi di sorpresa. Per quello che riguarda i Trolls, provo un po' di pena per loro! Pensano di essere stati scelti, per una dolce vittoria sulla Contea ma, si sbagliano! Il loro sangue, detto “mosto” servirà al diabolico Xoanon, all’attivazione dei cristalli di xenite. Ma questo non è il vero piano!>>
Sorpreso, Terry disse: << Come sarebbe?>>
La Gran Sacerdotessa, lo guardò a lungo, sembrava stesse vagando, oltre quella sala, oltre, quel tempo, oltre tutto.
Infine disse:<<Lui vuole te, Terry, vuole la sua vendetta!>>
<< Già, una volta, ho combattuto, contro di lui, per la Causa, questo è il mio destino e volere! Sono pronto!>> così disse il vecchio druido, conscio della sua forza in battaglia, e dei suoi poteri.
<<Terry, Terry, sei sempre il solito sanguigno, il tempo non riesce a cambiarti! Ma, ci sono in gioco altri destini, altri saperi. Il tempo è cambiato! Non gli basterà annientarti, lui vuole il Discendente! E lo avrà tramite te! E allora la sua vendetta, sarà totale e definitiva!>>
Così dicendo, sfiorò con un gesto di carezza il viso del vecchio druido, annuì e continuò: <<Ed ora mio caro amico, apriamo il sigillo del Rotolo della Vittoria.>>

© Patrizia Cau





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