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Destino in tre parole di Alfred Polgar
traduzione di Gina Sfera
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Schicksal in drei Worten.
Herr und Frau X, deutsche Emigranten(der Mann ist Mittelschullehrer), hatten viele Versuchen unternommen, anderswo im Vaterland, wo ihnen dies unmöglich gemacht worden war, Erwerb zu finden, eine neue Existenz aufzubauen. Es glückte aber nirgends, in keinem europäischen Land. Zu viele Kameraden im Elend strebten gleichem Ziel zu wie das Ehepaar, tauchte heute der Schimmer
Einer Möglichkeit von Arbeit und Verdienst auf, war er morgen wieder entschwunden, immer mühevoller wurde die Hetzjagd nach dem täglichen Brot, immer feind-selig fremder die Fremde.
Da ereilte den Emigranten das große Glück: man bot ihm eine Stellung in Sydney an. Sydney in Australien. Er griff natürlich mit Freuden zu.
„Australien“, sagte ein bekannter zu dem Glücklichen, „mein Gott, das ist aber weit!“….Die Antwort lautete: „Weit?....Von wo?“
„Weit?...Von wo?“: eine prägnantere Formel für Heimatlosigkeit, Entwurzelung, Verlorensein auf dem Erderund wird sich kaum finden lassen
Destino in tre parole
Il signor e la signora X, emigranti tedeschi ( lui é un insegnante di scuola media ), avevano fatto molti tentativi per trovare un lavoro, per costruirsi una nuova vita in un luogo diverso dalla loro patria, dove ciò era diventato impossibile per loro.
Ma non andava bene da nessuna parte, in nessun paese europeo. Moltissimi compagni nella medesima situazione di miseria aspiravano al medesimo scopo; oggi appariva il barlume di una possibilità di lavoro e di guadagno, domani era di nuovo svanito, sempre più penosa si faceva la caccia al pane quotidiano, sempre più ostile lo straniero. Ecco che la grande occasione arriva di sorpresa all'emigrante: gli si offre un posto a Sydney. Sydney, in Australia. Naturalmente approfittò con gioia dell'occasione.
"Australia", disse un conoscente al fortunato, "Mio Dio, ma é lontano!" ... La risposta fu: "Lontano? ... Da dove?"
"Lontano?...Da dove?": non si potrebbe trovare una formula più pregnante per esprimere il sentirsi senza patria, senza più radici, il sentirsi perso sul globo terrestre.
Alfred Polgar, scrittore austriaco della prima metà del Novecento, ha scritto su diversi giornali dell'epoca, maestro del feuilleton, polemista satirico, poco noto in Italia, la sua scrittura pungente non è facile da tradurre. Questo brano non è edito ion traduzione italiana.
© Alfred Polgar
Traduzione a cura di Gina Sfera
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